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Società di calcio e sponsorizzazioni gioco d'azzardo: una questione spinosa

La Juventus ha siglato un accordo con Instant Casino, sito di scommesse online. Tuttavia, il divieto di pubblicità in Italia ne limita la visibilità.
Società di calcio e sponsorizzazioni gioco d'azzardo: una questione spinosa

La Juventus ha recentemente ufficializzato l'accordo di sponsorizzazione con il marchio Instant Casino. Stiamo parlando di un sito di scommesse online che opera sul molti mercati europei. Attualmente questo brand è partner regionale in Europa, ma in Italia questo titolo non ha valore a causa del divieto di pubblicità ai siti di gioco previsto dal nostro ordinamento e al fatto che il brand ha una licenza a Cipro e non italiana.

L'accordo con i bianconeri è storico e prevede anzitutto ampia visibilità al logo di Instant Casino che si troverà sui LED a bordo campo all’Allianz Stadium. In seconda battuta saranno previste diverse promozioni che accompagnano la partnership. Di fatto si tratta di un accordo che, da una parte, punta ad aumentare la visibilità del portale di gioco online, dall'altra legherà il brand Juventus ad una delle realtà più in ascesa nel panorama del betting. L'annuncio di tale accordo si va a inserire in un periodo storico in cui le collaborazioni tra squadre di calcio e operatori di gioco online sono in netto aumento.

L'impatto economico del Decreto Dignità sul calcio italiano e le nuove strategie marketing

In Italia l'attuazione del Decreto Dignità ha di fatto messo fine alla sponsorizzazione tra le aziende di gioco d'azzardo e le società di calcio. Ciò ha causato un grave danno economico a diverse società, dato che molti club avevano accordi milionari con aziende del settore, tra cui i siti scommesse e casino online più famosi, oltre a determinare una crescita del gioco illegale.

La cancellazione di tali partnership ha creato un cambiamento nelle strategie di marketing. Si è stimato che a causa del Decreto Dignità le società abbiano perso circa 100 milioni di euro complessivi negli ultimi anni. Tuttavia, recentemente sono stati trovati degli escamotage per aggirare tale norma.

Prima della Juventus, infatti, l'Inter aveva trovato un accordo con Betsson, altra società di betting che in Italia opera con il sito legale Starcasinò. L'accordo ha avuto l'avvallo dell'Agcom che ha dichiarato che, poiché Betsson è sito è di intrattenimento sportivo, non viola il Decreto Dignità attualmente vigente. Il marchio Betsson comparirà dunque sulle divise ufficiali della squadra nerazzurra che incasserà 30 milioni a stagione per 5 anni.

Come ha spiegato Massimiliano Capitanio, Commissario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in merito alla questione «Già dalle prime istruttorie in tema di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’Autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c'è alcun riferimento al gioco ai sensi delle linee guida e nel sito di informazione non figurano elementi, loghi e grafiche che possono configurare una pubblicità indiretta del relativo bookmaker e spingere in qualche modo l’utente a giocare».

Dunque, la conclusione è presto fatta: senza riferimento al gioco d'azzardo, è possibile che un sito di scommesse possa stipulare un accordo con una società calcistica.

Una questione di difficile soluzione

Nonostante le società di calcio cerchino di “aggirare le norme sul Decreto Dignità”, risulta chiaro come gli introiti che attualmente percepiscono non sono paragonabili a quelli che percepivano prima che la legge entrasse in vigore.

A questo proposito è stato chiaro  Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development della Juventus FC, che, in audizione presso la Commissione Cultura del Senato ha dichiarato come «L’eliminazione del decreto crescita, l’eliminazione delle sponsorizzazioni da parte delle aziende di betting, sono azioni che sono state prese a discapito del calcio italiano, che viene penalizzato da fattori e azioni che sono assolutamente al di fuori del nostro controllo». 

Da tempo il mondo del calcio spinge per la cancellazione del Decreto Dignità o, perlomeno, per una sua rivisitazione. A riguardo, il deputato del M5S, Gaetano Amato si è detto profondamente contrario. Secondo lui, già gli escamotage trovati dalle società per aggirare il Decreto sarebbero da condannare perché «questa operazione pare essere il cavallo di Troia per uno scardinamento definitivo del decreto Dignità». Amato si è scagliato anche contro il Ministro dello Sport, Andrea Abodi che «da tempo si è espresso favorevolmente al ritorno nella pubblicità delle scommesse nel calcio e nello sport in generale, in barba ai due ambiti di cui si occupa il suo dicastero, ovvero sport e giovani». Secondo l'opinione del deputato, la cancellazione del Decreto Dignità vorrebbe dire venire meno alla tutela di milioni di persone, esponendoli al fenomeno della ludopatia.
Al contrario, Amato chiede al Governo di pensare «a come impedire che le norme vengano aggirate».

La questione rimane dunque spinosa e di difficile soluzione.

Davide Luciani

Ruolo: Redattore

Giornalista pubblicista di origine abruzzese e Copywriter da oltre sette anni. Su GamingReport mi occupo di redigere articoli sul mercato del gambling nazionale e internazionale, oltre a recensire slot machine e casinò online. Collaboro anche con delle testate sportive come Sportcafe24.com e con La Legge per Tutti, portale di diritto legato all'informazione giuridica e alla consulenza legale, commerciale e fiscale.