Dallo storico Casinò di Venezia alla riapertura di Campione d'Italia passando per Malta, Portogallo e le migliori aziende del mondo, tutti i numeri della ripresa dei casinò e le prospettive per il 2023
Lo scenario pandemico internazionale sembra ormai alle spalle, un terribile ricordo che ha condizionato le vite di miliardi di persone, al contempo rallentando o persino fermando interi comparti produttivi, attività imprenditoriali e settori. Tra questi anche quello dei casinò terrestri italiani, in molti casi costretti a chiudere per ben 20 mesi, affrontando le numerosissime incognite della riapertura.
Se infatti in questo lungo lasso di tempo l'online ha potuto sempre più prendere il largo fidelizzando sia i vecchi utenti sia i neofiti, anche attraverso l'affinamento dell'offerta dei bonus di benvenuto, gli storici casinò hanno dovuto affrontare numerose problematiche, forse finalmente risolte nel 2022.
Gli ultimi 12 mesi sono stati di netta ripresa per tutto il settore, sottolineando non solo una curva non più in perdita, ma persino ascendente. Ma la strada in salita non è ancora terminata: il caro prezzi, la guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia hanno contribuito a un ulteriore sgambetto all'intero universo gambling, che tuttavia resiste e punta ambizioso ad un 2023 ricco di novità.
Tra queste, un maggiore sfruttamento delle potenzialità dei giochi online legati ai casinò terrestri, aumentando la quota percentuale che in molti già detengono. Ancora, dare nuovamente più spazio di tornei di poker, conferendo lustro ad una comunità già ben salda e formata.
A favore dei casinò terrestri l'ormai confermato innalzamento del tetto contante da parte del Governo, nonostante in realtà si sia trattato di un errore. La soglia non più a 2000 ma a 5000 euro aiuta i casinò terrestri nella gestione dei giocatori e del loro portfolio personale, in particolar modo in Italia, considerando che quelli che si trovano a ridosso di altre nazioni vantano un regolamento più morbido con fasce di contanti massime differenti e molto più agevoli. Insomma, un nuovo anno che si preannuncia ricco di novità che coinvolgono al contempo anche i casinò storici italiani, così come analizzeremo nel dettaglio.
La rinascita di Campione d'Italia
Se parliamo di una nuova vita dei casinò terrestri dopo la pandemia, è impossibile non iniziare questo lungo viaggio dal Casinò di Campione d'Italia, chiuso per fallimento il 27 luglio 2018, poi revocato dalla Corte di Cassazione nel 2020 e riaperto lo scorso 26 gennaio 2022.
Fondato nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale, è stato chiuso il 19 luglio 1919 fino alla definitiva riapertura del 2 marzo 1933. Nel maggio 2007 l'inaugurazione del nuovo palazzo nelle vicinanze della sede storica, un progetto innovativo che porta la firma dall'architetto svizzero Mario Botta, per un costo totale di circa 140 milioni di franchi svizzeri e una spesa complessiva di circa 193 milioni. Nonostante le critiche per una struttura imponente, gode di una splendida e lunga vita, fino alla doccia gelata dell'inaspettato fallimento del 2018, poi revocato nel 2020.
Nella prima tranche della chiusura, quasi tutti i dipendenti erano stati licenziati, ma una parte considerevole è stata riassunta alla riapertura nel 2022. Fra chiusura del casinò e licenziamento di 482 dipendenti, Campione d'Italia ha registrato - nella fase pre-pandemica - una drastica diminuzione di turisti, con un rapido peggioramento delle condizioni economiche e sociali della popolazione dell'exclave italiana.
Dati poi che, con la lunga pandemia, sono andati a peggiorare. Nel gennaio 2022, la casa da gioco è stata però riaperta, riassumendo 174 persone, tutte ex dipendenti e segnando una ripresa fulminea che ha riportato il casinò al suo vecchio splendore in soli 12 mesi. Dalla riapertura del 26 gennaio fino al 31 dicembre 2022, infatti, gli incassi sono stati pari a 42 milioni di euro, che segna il 12% rispetto al concordato. Le visite sono state oltre 220.000, il 67% delle quali dall'Italia, il 23% proveniente dalla Svizzera e 10% dall'estero.
Particolarmente soddisfatti i vertici del casinò, che puntano ad un 2023 ancor più soddisfacente e ambizioso, sulla base dell'ottimo lavoro svolto alla riapertura. Anche i feedback di coloro che lo hanno visitato nel 2022 sono ottimi e sottolineano la grande professionalità al servizio del giocatore, posizionandolo tra i migliori d'Europa.
Casinò di Venezia: un fascino che non tramonta mai
Una storia meno complessa, ma ugualmente affascinante, è invece quella del Casinò di Venezia, considerato non solo come una casa da gioco, ma un vero e proprio polo di attrazione turistica insieme al casino di Sanremo.
Due le sedi, quella storica ubicata nel cuore del Canal Grande, la secondaria è invece nei pressi dell'aeroporto Marco Polo, che vanta un concept completamente diverso.
Il fascino di Venezia fa da traino allo charme del casinò terrestre lagunare, che non ha mai subito grandi inflessioni sia con il sempre maggiore avvento dei casinò online che della pandemia. Il tutto, grazie ad un'offerta sempre ampia e al passo con i tempi, che attira a sé il giocatore con un'ampia scelta: non solo importanti tornei stagionali che hanno visto premiate celebri personalità del settore provenienti da tutto il mondo, ma anche tavoli da gioco di tradizione francese e americana, slot machine e versione live via web di numerosi giochi presenti in struttura. L'imbarazzo della scelta in una location unica che, nei momenti di difficoltà dovuti alle restrizioni pandemiche, ha incontrato l'appoggio delle Istituzioni locali, con una forte e concreta tutela nei confronti dei lavoratori.
Nel 2021 infatti, gli incassi seppur in ripresa, erano scesi a 57 milioni e 800 mila euro, quasi la metà rispetto allo standard. Per imprimere uno sprint diverso al 2023 e sulla scia dei grandi progressi e della ripresa degli scorsi 12 mesi, l'azienda Casinò di Venezia ha sottoscritto un contratto integrativo per il ramo ristorazione che riguarda ben 110 dipendenti, con validità biennale e che prevede aumenti della maggiorazione per il lavoro notturno, per gli eventi e per occasioni particolari come, ad esempio, la vigilia di Capodanno.
Adeguato anche il premio di produzione, per i prossimi tre anni, che va a coprire sia i contratti a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato fino a sei mesi. Comprese le ferie solidali così come un'ora all'anno di assemblee sui temi delle molestie sulle donne e luoghi di lavoro.
Un segnale importante di vicinanza con i lavoratori del comparto, motore fondamentale della forte ripresa e rilancio del casinò che è riuscito anche in questi anni di grandi difficoltà a mantenere ben saldi gli standard costruiti in questi decenni di attività.
Malta, la leader dell'innovazione del gambling europeo
Sul fronte cambiamenti, Malta si propone come apripista con numerose novità progressiste previste nell'arco del 2023. La Malta Gaming Authority (Mga) ha annunciato un piano di regolamentazione per l'accettazione delle criptovalute come mezzo di pagamento da parte dei titolari di licenze sul territorio nazionale, integrando l'uso della tecnologia di registro distribuito nelle operazioni, estendendo al contempo anche il “Sandbox Regulatory Framework” che si è concluso lo scorso 31 dicembre 2022, al 28 febbraio 2023.
Si tratterà quindi di una nuova guida sull'uso di criptovalute e token, la cui applicabilità è stata estesa ancora di 60 giorni. Per non farsi trovare impreparata però, la Malta Gaming Authority ha dato vita ad una serie di seminari - terminati lo scorso dicembre - sull'approfondimento della politica crittografica proposta, creando un importante dialogo collaborativo tra industria e comparto gambling, alla ricerca di feedback sempre più positivi e convincenti, creando uno spazio di mercato così, sicuro e competitivo.
Numeri confortanti anche dal Portogallo
Numeri fortemente positivi anche quelli che provengono dal Portogallo: nel 2022 è stato guadagnato il 77% in più rispetto all'anno precedente, per un totale di 251,1 milioni di euro, nonostante un numero sempre crescente di giocatori rimasto fedele all'online e al social gaming.
Tuttavia, il caro prezzi e il caro energia gravano sulle spese delle famiglie e il gambling è un delle prime rinunce: nonostante la grandissima ripresa, tirando le somme rispetto al passato, il bilancio risulta ancora inferiore del 20% rispetto al reddito del 2019.
Rispetto alla pandemia però, gli 11 casinò terrestri portoghesi sono tornati vicini alla normalità nel 2022. Ora, non resta altro che colmare l'ultimo gap rimasto, quello di 64,1 milioni di euro rispetto ai 315,2 milioni di fatturato registrati prima della pandemia.