Tra percentuali e cifre, deficit e pil, scontri tra Italia ed Europa, la polemica scatenata dalla “Manovra del Popolo” ha fatto passare sotto traccia alcune chicche presenti nel documento licenziato dal governo Giallo-verde. Una di queste rischia di generare un cortocircuito tragicomico, poiché in evidente contraddizione con quanto previsto dal Decreto Dignità, presentato in pompa magna nella strana Estate italiana 2018. Ma andiamo con ordine.
Dr Jekyll e Mr Hyde?
Che Luigi Di Maio fosse solito operare delle giravolte improvvise lo si era capito abbastanza celermente. Quanto fatto in questi giorni, tuttavia, ha del curioso a dir poco. Nel Decreto Dignità, il vicepremier prometteva guerra aperta al gioco d'azzardo, prevedendo delle forti misure di contrasto, fino alla durissima decisione di vietare le sponsorizzazioni da parte dell'ente agenzie di scommesse e dei casinò online AAMS, che ha creato una sorta di panico diffuso soprattutto nel mondo del calcio (ma le limitazioni valgono soltanto per gli operatori AAMS; discorso diverso per Lotteria Italia). Proibito incoraggiare il gioco eccessivo, suggerire la possibilità di risolvere i problemi economici attraverso il gioco, omettere le probabilità di vincita ecc. Insomma, una furia distruttiva senza precedenti, che ha creato uno scontro tra Governo e operatori anche a livello europeo. Qualunque sia il giudizio su tali interventi, sarebbe opportuno fare un passo avanti (o indietro).
Colpo di scena: la Lotteria degli Scontrini
Dal 2020, arriverà in Italia la Lotteria degli Scontrini, un modo come un altro per dare fondo realmente agli ultimi spiccioli nel salvadanaio. Come funziona? Molto semplicemente, il cliente dovrà comunicare il proprio codice fiscale all’esercente, il quale provvederà a trasmetterlo, insieme al numero dello scontrino, all’Agenzia delle Entrate. Alla fine ci sarà un'estrazione conclusiva con in palio dei premi, non ancora ben identificati (forse in denaro, o in altri beni mobili).
Fin qui tutto bene. La cosa curiosa, e qui si arriva al bello, è che tutto ciò è previsto nel decreto fiscale dello stesso governo autore di quella serie di paletti elencati in precedenza. Da un lato, dunque, si ostacola il gioco d'azzardo, dall’altro si introduce una forma ancora più invitante, grazie alla facilità, di scommesse. Naturalmente, il rovescio della medaglia consisterebbe nel fatto che il cliente, in teoria, sarebbe più propenso a chiedere lo scontrino, riducendo così, indirettamente, l'evasione fiscale (che ovviamente deriva in piccolissima parte dal commercio). Ma al bando la dietrologia. Dello strano 2018 italiano rimarrà anche questa buffa storia.