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Cosa accadrebbe all'industria del gioco d'azzardo se il Regno Unito decidesse di uscire dall'UE

Nel mese di giugno, nel Regno Unito si svolgerà il referendum che deciderà l’uscita dall'Unione Europea, il cosiddetto Brexit. Il "partito del NO" all’uscita dall’Europa ha 10 punti percentuali di vantaggio nei sondaggi rispetto al partito che vuole l’uscita dall’Unione Europea, ma queste sono solo
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Giada Benazzi
18 dic 2018
Cosa accadrebbe all'industria del gioco d'azzardo se il Regno Unito decidesse di uscire dall'UE

Nel mese di giugno, nel Regno Unito si svolgerà il referendum che deciderà l’uscita dall'Unione Europea, il cosiddetto Brexit. Il "partito del NO" all’uscita dall’Europa ha 10 punti percentuali di vantaggio nei sondaggi rispetto al partito che vuole l’uscita dall’Unione Europea, ma queste sono solo previsioni che potrebbero cambiare nei prossimi tre mesi e mezzo.

La data del voto si avvicina, e il recente rifiuto di indipendenza della Scozia dal Regno Unito potrebbe rappresentare un sentore che, l’atteggiamento generale prevalente, è quello di “non smuovere troppo le acque”. Ma cosa sarebbe meglio per le imprese in generale, e per l'industria del gioco d'azzardo inglese, in particolare? Probabilmente sarebbe meglio “rimanere”. Ecco perché.

L’UE danneggia, ma allo stesso tempo aiuta le imprese in vari modi. L'aspetto più positivo dell’esistenza della Comunità Europea è che rende più facili le attività commerciali e di libero scambio, permettendo ai politici di ogni paese membro di adottare tariffe protezionistiche molto elevate rispetto ai paesi che non ne fanno parte. Esistono ancora barriere protezionistiche, in particolare contro alcuni libri del Regno Unito, ma l'UE non li considera come un problema serio. Questa è una buona cosa, ma ciò non significa che l'esistenza della UE è assolutamente necessaria per mantenere il libero scambio.

Le barriere commerciali portano a guerre, che sono la cosa peggiore in assoluto per ogni azienda, tranne per quelle che lavorano e partecipano nella attività di distruzione. Ma se il Regno Unito voterà per uscire dall'Unione europea nel referendum di giugno, non vi sarà ancora alcuna ragione intrinseca per cui il Paese debba improvvisamente alzare le tariffe contro i suoi vicini europei. L’uscita dall'UE comporterà un innalzamento delle barriere commerciali e i politici del Regno Unito non saranno più pagati dai contribuenti per blaterare e sfogarsi l'un l'altro a Bruxelles.

Pensate alla UE come un "sistema di ricatto gigante" dei politici europei nei confronti dei contribuenti, in questo sistema i contribuenti del Regno Unito in particolare, saranno costretti a pagare 50 milioni di euro per una giornata solo per le quote di partecipazione - secondo George Galloway - per compiacere i “grandi uomini" che gettano i contributi finanziari in sontuose cene nei grattacieli di vetro. Fino a quando saranno tutti pagati ottenendo le loro quote di partecipazione, saranno d’accordo a non erigere barriere commerciali - ed è qui che sta il ricatto.

Ora, il prezzo di questo ricatto può essere vantaggioso se serve a evitare che vengano erette barriere commerciali. Ma, se in teoria il Regno Unito si impegnasse a mantenere lo stesso livello di libero scambio, mentre fuori dalla UE le imprese del Regno Unito non sarebbero costrette a pagare le tasse ma solo continuare a portare avanti i loro affari, la questione già cambierebbe. Sarebbe come se tutti gli inglesi in un solo giorno diventassero più ricchi di 50 milioni di euro.

Dobbiamo aspettarci che gli scambi tra il Regno Unito e il resto d'Europa continueranno ad essere liberi come lo sono adesso se il Paese dovesse decidere di lasciare l'Unione? Probabilmente no, perché richiederebbe la sincera nobiltà della classe politica del Regno Unito, che è poca o praticamente uguale a zero. Ammettiamo che il Regno Unito esca dall’UE e che gli altri paesi dell'Unione europea siano oltraggiati dal fatto che il Paese non stia più contribuendo con i suoi 50 milioni di euro al giorno alla cassaforte dell’ UE. Probabilmente imporranno una quota o un dazio nei confronti del Regno Unito. Questo è molto possibile, se non probabile.

I politici del Regno Unito saranno disposti a dimostrare un po' di auto-controllo e dire: "Siamo consapevoli che siete arrabbiati, ma noi non reagiamo, perché crediamo nel libero scambio". E manterranno questa posizione fino a quando gli altri paesi dell'UE cederanno. Questa è una negoziazione dura e i politici non sono così nobili per portarla fino in fondo come si deve.

E il libero commercio è molto importante per i bookmaker del Regno Unito, per alcuni più di altri.

Ladbrokes, per esempio, ottiene il 10,5% dei propri ricavi dall’Europa. Per William Hill si tratta solo di un 3%, derivante da Spagna e Italia. Paddy Power, per lo più ottiene benefici dal Regno Unito e dall’Australia, con un po 'di attività in Italia e in Francia. Rank Group ottiene il 5% dei suoi ricavi da Spagna e Belgio. Quindi non stiamo parlando di numeri enormi, almeno non direttamente, ma in qualche modo sono pur sempre significativi. Lasciando l'UE il Regno Unito potrebbe mettere a repentaglio queste entrate.

L’UE impedisce alle imprese del Regno Unito di entrare nei mercati europei. Nel novembre 2003, per esempio , Ladbrokes è stato costretto a chiudere i suoi siti tedeschi a seguito di una sentenza a favore di una tassa sponsorizzata dallo Stato in Vestfalia. E questo è successo anche a William Hill. Forse lasciando l'UE si darà a queste aziende una ragione in più per rientrare in questi mercati e giocare contro i legislatori teutonici. Ma questo, ovviamente, provocherà le ire della Germania che inizierà una guerra commerciale, quindi probabilmente non avverrà. Il punto è che non è perfettamente chiaro in entrambi i casi cosa succederà, ma sembra che il Paese sia orientato a rimanere.

Dal punto di vista del libero scambio, allora, sembra certamente vantaggioso per il Regno Unito rimanere nell’UE. Ma che dire dal punto di vista fiscale e della regolamentazione?

Gli aspetti di questa faccenda sembrano ancora molto oscuri. Da un lato ci sono persone come Nigel Farage, che è irremovibile sul fatto di lasciare l'UE e sicuramente orientato all’equazione del libero mercato. Farage è un grande sostenitore del settore del gioco d'azzardo e non farà nulla per appoggiare leggi che danneggiano le imprese operanti nel settore. . Infatti, nel 2014 ha collaborato con Paddy Power in una promozione per la Ryder Cup

Sulla base di questi presupposti, si potrebbe considerare l’'ipotesi che lasciare l'Unione europea sarebbe un bene per l'industria di gioco, perché sarà appoggiata dal partito di Farage, l’UKIP e dai suoi votanti per implementare politiche volte al libero mercato.

Dall’altra parte, però, ci sono persone come George Galloway che sostengono fortemente l'uscita dall’Unione Europea, ma per ragioni opposte. Chiede la libertà per manipolare l'economia del Regno Unito, tassare attraverso nuove leggi, nazionalizzare le principali industrie,e altre manovre che probabilmente andranno ad impoverire il tessuto socio-economico.

Se l'adesione all'UE è la forza più potente per fermare l’azione politica di Galloway e impedirgli di cambiare la strada intrapresa dal Regno Unito in materia di politica economica, l’uscita dall’Unione Europea sarebbe un disastro . Mentre sia Galloway che Farage parlano di principi democratici, per giustificare la loro volontà di lasciare l’UE, non c’è nulla di intrinsecamente buono inerentealla democrazia.

La democrazia è una brutta cosa quando porta alla nazionalizzazione della grande industria e si utilizza come mezzo per cercare di moralizzare l’intera società con affermazioni tipo “il gioco d’azzardo è un vizio più dannoso dell’ eroina".

Dal punto di vista monetario, se il Regno Unito lasciasse l'UE, sarà probabilmente costretta a un'unione monetaria più profonda all'interno della zona euro per evitare che si disintegri.

Se un paese può lasciare l'Unione europea, anche gli altri possono farlo e questo discorso non sarebbe visto di buon occhio da tutti quei politici a Bruxelles che vogliono continuare a gettare i contributi finanziari in sontuose cene nei grattacieli di vetro. Alla fine, probabilmente il voto non cambierà molto lo scenario, il Regno Unito rimarrà nell’UE e questo alla fine risulterà positivo anche per i bookmakers inglesi, ma ancora non se ne ha la certezza.

Anche se l'Unione europea è fondamentalmente una “estorsione non armata”, è meglio che l'Europa applichi le stesse esigenti misure economiche punitive contro il Regno Unito se dovese decidere di uscire dall’Unione. Se il risultato del voto in Regno Unito sarà quello di non lasciare l’Unione Europea, c’è da aspettarsi la chiusura temporanea dei rubinetti della liquidità nel Regno Unito.

Giada Benazzi

Ruolo: Copywriter e Public Relation Specialist
Specializzazione: Recensioni casinò e slot

Sono una copywriter specializzata nel settore dell'iGaming ed esperta in Big Data legati al gioco d’azzardo online. Mi occupo della redazione e revisione dei contenuti pubblicati nella sezione blog di Gaming Report, oltre ad effettuare ricerche e indagini di settore. Curo le relazioni pubbliche con i media italiani e internazionali, soprattutto in nazioni come Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

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