Il nuovo Decreto sul gioco d'azzardo voluto dal Governo Meloni apre una questione importante per quel che riguarda i sistemi di pagamento. Questo è un aspetto molto spesso sottovalutato, ma che, al contrario, andrà affrontato nell'immediato dell'attuazione del Decreto.
L'unica cosa certa è la regolarizzazione dei cosiddetti Pvr e dei limiti prestabiliti di ricarica. Infatti, il provvedimento prevede l’istituzione di un albo per la registrazione degli esercizi che potranno svolgere, dietro pagamento di un importo annuale di 100 euro, l'attività di Pvr. Il testo del Decreto prevede inoltre che «le ricariche dovranno avvenire mediante strumenti di pagamento idonei a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari. Si prevede, tuttavia, che le operazioni di ricarica possano avvenire anche in contanti, nel limite complessivo settimanale di 100 euro». Il sopracitato pagamento sarà possibile solo dal titolare del conto e avverrà solo dietro apposita verifica della sua identità. Ciò comporta che, per i i fornitori di tecnologie e soluzioni di payment, sarà dura fare uscire nuovi prodotti e immetterli sul mercato senza le necessarie autorizzazioni.
Il Decreto sul gioco online si è reso necessario per regolamentare un settore che aveva necessità di essere messo a pari con gli altri. Tuttavia, l'azzardo è un settore particolare che ha bisogno di determinate accortezze. Ad oggi, nella vita quotidiana, i pagamenti digitali da parte dei consumatori sono stati sdoganati, al punto che l'utilizzo del contante per effettuare pagamenti è sempre più raro, ma nel gioco d’azzardo online non è così semplice applicare queste procedure all'azzardo per diversi motivi, il più importante dei quali sta nella sicurezza e nella tracciabilità delle operazioni.
Secondo le ultime notizie, i testi che definiranno il nuovo quadro normativo saranno emanati non più tardi di gennaio 2025, tuttavia, si hanno già delle notizie su quali saranno i criteri su cui si baserà l'ADM per dare il via libera. Anzitutto sarà necessario che tali metodi di pagamento siano tracciabili. Bisogna specificare che con questo termine non si intende solo la rendicontazione di ogni movimento di denaro, ma anche la certezza che le operazioni vengano portate a compimento dal titolare del conto. Tutte le soluzioni che verranno consentite al mercato dovranno quindi garantire questo tipo di identificazione dei consumatori.
L'altro aspetto fondamentale su cui si vuole puntare è quello della localizzazione del denaro. Questo viene ritenuto fondamentale per avere la certezza di dove sono fisicamente allocati i soldi. In altre parole, al di là del numero di conti che un utente può possedere, bisognerà capire se i soldi collegati a quel conto ci siano realmente e non siano semplicemente di facciata. Questo aspetto è il più importante perché per poter ottenere questo risultato sarà necessario impostare delle soluzioni normative, tecnologiche e produttive, che siano idonee.
L'opinione di Marco Zechini sulla riforma PVR: si rischia di spingere molti utenti verso l’illegale
Durante il convegno, tenutosi a Roma, dal titolo «La riforma del gioco online e i sistemi di pagamento: tra sfide e opportunità», Marco Zechini, co-founder partner di Alma Led, ha effettuato un intervento interessante sul futuro dei pagamenti online.
Zechini ha anzitutto analizzato la nuova situazione dei Pvr, sottolineando come ci sia un problema di chiarezza normativa a riguardo: «Vengono scelti sistemi di tracciabilità ma non vengono specificati gli strumenti e le modalità come eseguire questa operazione». Per questo motivo «Non resta che affidarsi a strumenti che nativamente consentono alla tracciabilità e queste sono carte di debito o credito e similare che soggiaciono alla psp, i prestatori di servizi di pagamento».
L'altro punto che Zechini sottolinea è che «Per come è costruita la norma credo ci sia uno spazio interpretativo ulteriore. Le norme non definiscono le categorie degli strumenti, e tutto questo avvicinerà molto i sistemi di pagamento dei concessionari e offrire nuove possibilità».
Per questo motivo, secondo la sua opinione, bisogna agire con cautela senza correre troppo verso la transizione. Il rischio, infatti, sarebbe quello «di espellere molti giocatori verso il mondo dell’illegalità per la ritrosia e la difficoltà di utilizzare nuovi sistemi. Io farei così qualche tappa in più lungo il percorso di transizione».
A breve sapremo se questo consiglio sarà seguito o meno.