Uno dei trend più interessanti che emerge dal report è l’interesse per il gioco d’azzardo online, fenomeno in netta crescita tra i giovani, con il 13% degli under 14 che ha tentato la sorte almeno una volta.
Ecco il profilo dell’adolescente medio italiano tracciato dalla Società italiana di Pediatria che ha presentato i dati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) della terza classe della scuola secondaria. Numeri che confrontati con il passato rivelano un vero boom dei nuovi social network e dell’utilizzo della rete: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava Internet tutti i giorni contro l’attuale 81%.
La molla di questo nuovo fenomeno è semplice da intuire: il boom di internet. La diffusione capillare di smartphone e tablet, - usato dal 93% degli adolescenti per collegarsi sulla Rete - ma l’appeal dei nuovi social network e l’adrenalina offerta dal gioco online sono gli ingredienti per dipingere un quadro completo della nuova generazione.
Facebook per un tredicenne riveste sempre la parte del leone 75%), ma Whatsapp (81%) e Instagram (42%) sono divenuti due must imperdibili. Pochi ancora quelli che cinguettano su Twitter (23%), ci sarà tempo anche per questo.
Uno dei trend più interessanti che emerge dal report è l’interesse per il gioco d’azzardo online, fenomeno in netta crescita tra i giovani, con il 13% degli under 14 che ha tentato la sorte almeno una volta. Un mondo, quello dei teenager, che a rigor di legge non potrebbe accedere a questi siti fino al compimento della maggiore età. Una crescita dettata dagli strumenti marketing utilizzati con successo da operatori e siti dedicati al gioco d’azzardo online.
Le principali testate italiane hanno iniziato “la caccia alle streghe”, non sapendo o omettendo che molte delle room presenti sulla Rete siano totalmente gratuite e come tutti gli operatori nazionali e internazionali operino un controllo rigoroso sull’identità e conti correnti degli utenti, almeno nelle piattaforme legalizzate e non nei domini .com.
Dall’analisi statistica compiuta dalla Società Italiana di Pediatria emergono ulteriori dettagli: circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi), dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato ‘a soldi’ (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% del campione che ha giocato sostiene di aver vinto, mentre il 36% non ricorda l’esito economico dell’esperienza. E sempre tra i “giocatori” il 32% è orientato a rimettersi davanti al pc, il 45% dichiara di non voler rifare l’esperienza e il 18% è incerto. Non vorrei essere demagogico, ma chi non ha mai visto una pellicola hot nella sua adoloscenza. Dati che vanno di pari passo con il resto del vecchio continente.
Tra gli aspetti omessi da molti giornali spicca quello che al di là della violazione del divieto, questi giocatori improvvisati” hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle direttamente in ambiti in cui avviene un rigoroso controllo sull’identità. I meccanismi di accesso al gioco on-line e i sistemi di pagamento ammessi, sono tali che per un minorenne è possibile accedervi facilmente grazie all’aiuto di un maggiorenne compiacente.