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Gioco d'azzardo e riciclaggio di denaro: l'FBI mette in guardia il governo americano

Il gioco d'azzardo online è ormai una realtà a livello globale, e anche se può sembrare che l'unico rischio che comporti sia una perdita di denaro per i giocatori, l’FBI teme che potrebbe essere utilizzato a proprio piacimento dai terroristi e dalla criminalit&agra
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Giada Benazzi
18 dic 2018
Gioco d'azzardo e riciclaggio di denaro: l'FBI mette in guardia il governo americano

Il gioco d'azzardo online è ormai una realtà a livello globale, e anche se può sembrare che l'unico rischio che comporti sia una perdita di denaro per i giocatori, l’FBI teme che potrebbe essere utilizzato a proprio piacimento dai terroristi e dalla criminalità organizzata per riciclare ingenti quantità di denaro.

Nel settembre 2013, proprio l’FBI ha inviato una lettera al Congresso nel quale evidenzia i passi avanti compiuti dall’intelligence americana per limitare e bloccare il cosiddetto fenomeno del washing. “Mentre molte industrie sono vulnerabili al riciclaggio di denaro, - si legge nella nota - il gambling ha fatto un passo avanti fornendo un forum anonimo per i ‘bad actors’ che effettuano spostamenti di denaro passando inosservati”.

Il gioco online offre diverse opportunità ai criminali per ‘pulire’ i proventi illeciti e godere dell’anonimato. I bad actors possono utilizzare una vasta gamma di meccanismi per nascondere la loro ubicazione fisica, o dare l'impressione di operare in una giurisdizione diversa, quando accedono a un sito web.

Potrebbe succedere a chiunque di trovarsi a giocare su internet con criminali o terroristi pericolosi, e aiutarli inconsapevolmente a “muovere soldi”. Solo nello Stato del New Jersey, che ha legalizzato il gioco d’azzardo online solo due mesi fa, le cifre legate a questo fenomeno hanno raggiunto già il tetto dei 150,000 dollari.

Lo stato federale che orbita attorno alla Grande Mela ha recentemente regolamentato e legalizzato il gioco d’azzardo online per dare una spinta al settore dei casinò di Atlantic City, che è stato afflitto da una crisi economica indotta dalla crescente concorrenza negli ultimi sette anni.

Dopo un periodo di prova iniziale, il lancio sulla Rete del gambling legalizzato ha prodotto numeri da capogiro. 148.487 account registrati in poche settimane, anche se il Gaming Enforcement Division dello stato federale sostiene che i giocatori spesso creano account differenti su diversi siti.

Spoofing e Money Mule: come riciclare il denaro su una piattaforma di gioco d'azzardo online

James Thackston, sistemista professionista con conoscenze nel settore aerospaziale, manifatturiero e dell’energia, ha recentemente redatto un report per informare l’FBI e lo staff del Congresso su come i criminali – anche legati all’emisfero del terrorismo - potrebbero utilizzare i siti internet dedicati al gambling per spostare ingenti somme di denaro, vanificando i controlli degli operatori e i loro regolamenti. Thackston è entrato successivamente a far parte del gruppo di esperti che si occupano di antiterrorismo e di investigare sugli illeciti delle imprese di gambling online.

L’esperto ha evidenziato l’importanza di considerare gli aspetti contrastanti del gioco online. Ha dimostrato come i giochi possono essere truccati con una strategia che permette ai “vincitori” e ai “vinti” di scambiarsi il denaro nascondendo la loro vera identità.

Thackston ha dimostrato un dettaglio agghiacciante, ovvero come i giochi possono essere truccati ad hoc con vincitori predeterminati e vinti per spostare ingenti quanti di denaro tra di loro e tra diverse posizioni fisiche. Tale fenomeno di collusione prende il nome di spoofing.

Tutto comincia con la cosiddetta assunzione di un “money mule”: una persona viene ‘assunta’ da un terrorista o da un’organizzazione criminale per aprire un conto in banca e un account di poker online su un operatore di gambling regolamentato con una legittima identità.

I money mules forniscono tutte le informazioni di log-in e installano sul proprio computer dei software che permettono all’utente di mascherare la loro posizione geografica tramite l’IP. Esiste poi un modo che permette ai complici, denominati “colluders,” di controllare da remoto il loro computer in ogni momento e da qualsiasi posizione in tutto il mondo. I colluders utilizzano inoltre dispositivi chiamati “frame grabber” o fotocamere di tipo “Internet enabled” per controllare le carte possedute dai loro partner.

Dal momento che i dispositivi portatili (smartphone e tablet) sono facilmente intercettabili dalle forze dell'ordine, i professionisti nel riciclaggio di denaro si affidano a sistemi di messaggistica istantanea personalizzati.

Una volta che il denaro è “vinto” dall’utente fake, finisce nelle casse dei “mule accounts”. Viene quindi trasferito dal conto di poker online dove può essere incassato o depositato nei conti correnti bancari dei “mules”, per poi essere prelevato di nuovo al fine di finanziare direttamente il gruppo criminale o terroristico che li appoggia. In questo modo non ci sarebbe alcuna ragione per il governo federale di sospettare su questa operazione, dal momento che il denaro è stato “legittimamente” acquisito in una room legalizzata e regolamentata di poker online.

Nella stessa lettera, l'FBI afferma come alcuni di tali metodi sarebbero estremamente sofisticati e difficili da identificare anche per i sistemi di controllo più sofisticati

L’FBI possiede diverse prove che dimostrano i pericoli intrinseci all'espansione del gioco d’azzardo online che è un fenomeno in continuo crescita. La soluzione a breve termine potrebbe venire solo e esclusivamente da un lavoro di controllo congiunto tra operatori di gambling e forze dell’ordine.

Giada Benazzi

Ruolo: Copywriter e Public Relation Specialist
Specializzazione: Recensioni casinò e slot

Sono una copywriter specializzata nel settore dell'iGaming ed esperta in Big Data legati al gioco d’azzardo online. Mi occupo della redazione e revisione dei contenuti pubblicati nella sezione blog di Gaming Report, oltre ad effettuare ricerche e indagini di settore. Curo le relazioni pubbliche con i media italiani e internazionali, soprattutto in nazioni come Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

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