Per il 66,8% degli italiani gioco legale è argine a criminalità, compito dello Stato quello di regolare il settore
Negli ultimi giorni si è tenuta la presentazione del Rapporto annuale Lottomatica-Censis sul gioco Legale al fine di definire il ruolo e la funzione del gioco legale in ambito sociale ed economico. L'indagine ha concluso che il gioco legale è un settore economico caratterizzato da imprese, occupati e proventi fiscali per la collettività. Esso è regolato dallo Stato e gestito mediante concessioni pubbliche. Ha inoltre una funzione di argine all'illegalità e se opportunamente integrato all'interno di un sistema di prevenzione ed intervento, può fornire un contributo importante per arginare il problema della ludopatia.
Spetta allo Stato regolare e gestire il gioco legale
Le opinioni degli italiani mostrano come ci sia un assenso sulla necessaria presenza del gioco come forma di divertimento, che possa essere regolato, controllato e sicuro. A tal fine risulta fondamentale che vi siano concessionari autorizzati, capaci e affidabili, come i migliori casinò online sicuri italiani, su cui contare per far funzionare a dovere il sistema del gioco legale.
L'83,6% degli italiani pensa che sia compito dello Stato quello di regolare e gestire il gioco legale, tutelando il consumatore e la collettività. Per il 66,8% il gioco legale rappresenta il vero argine contro quello illegale. L'81,7% è del parere che sia compito dello Stato attuare una campagna di sensibilizzazione e tenere informati i giocatori sui rischi di dipendenza dal gioco.
Dal Rapporto è emersa anche una sorta di eterogeneità nei comportamenti legati al gioco: gli alti redditi (42,9%) giocano più di quelli bassi (35,2%), il rapporto tra adulti (45,4%) e giovani (45,2%) è pressoché simile, ma di gran lunga superiore agli anziani (18%). Si gioca leggermente di più al Sud e Isole (42,4%) rispetto al Nord Ovest (36,6%), Nord Est (31,8%) e Centro (37,4%).
Secondo il parere degli italiani intervistati, la lotta contro il gioco illegale non significa imporre proibizioni anche al comparto legale: per il 59,8% penalizzare il gioco legale scaturirebbe un aumento nel numero di giocatori illegali. Il 28,9% pensa, invece, che il divieto di giocare consentirebbe la riduzione del numero di giocatori, con conseguenti vantaggi per la salute pubblica e la collettività.
Raccolta complessiva e gioco fisico in calo, gioco online aumenta del 35%
L'economia ha subito una brusca ricaduta nel corso della pandemia, ma il settore del gioco è stato tra i più penalizzati in seguito alle misure restrittive imposte dal governo. Nel 2020 la raccolta complessiva è stata di 88,4 miliardi di euro, mentre la spesa effettiva sostenuta si aggira intorno ai 13 miliardi di euro. In confronto al 2019 vi è stato un calo in tutto il settore: raccolta complessiva (-20%), vincite (-17,2%), l'erario (-36,3%), imprese del settore (-28,9%). Vi è stato invece l'incremento del gioco online, che però non è riuscito a compensare totalmente il crollo fisico: l'online ha registrato una raccolta pari a +12,8 miliardi circa di euro rispetto al 2019 (+35,3%), mentre il gioco su rete fisica ha registrato una diminuzione di -35 miliardi di euro rispetto al 2019 (-47,2%).
Illegalità e dipendenza
Il rapporto ha evidenziato, inoltre, numeri preoccupanti per il settore del gioco illegale, che nel 2020 ha raggiunto quota 18 miliardi (+50%) e nel 2021 potrebbe addirittura superare i 20 miliardi di euro. Infine si è parlato anche della ludopatia che, come suggerito dall'indagine, necessiterebbe di un sistema coordinato sanitario, di comunità e di filiera.