“Nuova Autorità utilizzi Autotutela amministrativa per la modifica”.
Un anno fa veniva approvato il Decreto Dignità, in vigore a tutti gli effetti dallo scorso 15 luglio, con il divieto totale di pubblicità, diretta ed indiretta, e tutte le sue conseguenze. Conseguenze che rimandano direttamente all'Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ideatrice delle Linee Guida da applicare alle modalità di attuazione del Decreto. Linee guida che hanno trovato il pieno consenso dell'ormai decadente Governo, ma non all'interno della filiera.
Ha dedicato un post a questo annoso e intricato argomento anche Beppe Grillo, nella sezione Cervelli del suo Blog, in un articolo a firma Fabrizio Dalle Nogare, in cui si è fatto il punto sulla questione Linee guida e sulle conseguenti discussioni da queste create.
"A distanza di un anno dall'entrata in vigore del divieto di pubblicità del gioco con vincita in denaro stabilito dal Decreto Dignità, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha adottato delle Linee guida sulle modalità di attuazione del Decreto. Conclusioni, quelle di Agcom, che hanno sollevato pesanti rilievi in quanto avrebbero stravolto il senso originario della disposizione legislativa mirata a vietare qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo. Una decisione che sembra non aver garantito la necessaria dose di trasparenza, partecipazione e contraddittorio nell'ambito delle audizioni svolte con i soggetti interessati al procedimento. Si aggiunga che la decisione adottata da Agcom sarà presumibilmente oggetto di ricorsi innanzi al giudice amministrativo. Quel che ancor più colpisce, inoltre, è che tale atto sia stato adottato in prossimità della decadenza dell'attuale organo collegiale, potendosi in tal modo compromettere l'imparzialità di giudizio del nuovo organo collegiale che sarà rinnovato dal Parlamento. E difatti, l'azione della nuova Agcom sarà inevitabilmente vincolata da una decisione tanto importante e rilevante sotto il profilo sociale e sanitario; un'eredità lasciata dai vecchi componenti che non potrà essere ignorata sic et simpliciter nella costruzione della futura politica regolamentare in materia”, ha dichiarato Grillo. “Il nuovo organo collegiale di Agcom sostituirà in toto il precedente senza, quindi, l'applicazione di alcun meccanismo di rotazione. Una mancata continuità resa ancor più critica dal fatto che l'attuale organo collegiale è formato da membri votati, in prevalenza, da forze politiche di maggioranza, ora passate all'opposizione. Dunque, in prossimità della decadenza dell'attuale collegio di Agcom, l'adozione di provvedimenti rilevanti come quello sulla pubblicità del gioco d'azzardo avrebbe dovuto essere rimandata al nuovo organo, così da garantire la sua piena autonomia ed imparzialità di giudizio nell'esercizio delle sue funzioni. Ma questo non è avvenuto”, ha sottolineato ancora.
“La nuova Agcom - si sottolinea nelle conclusioni - potrebbe utilizzare lo strumento dell' 'Autotutela amministrativa' prevista dal nostro ordinamento quale facoltà delle pubbliche amministrazioni e delle Autorità indipendenti. Si tratterebbe di una azione di autotutela decisoria diretta e quindi di un intervento unilaterale e assunto in piena autonomia a tutela della propria sfera d'azione. La nuova Autorità potrebbe così annullare la decisione presa dalla precedente e sostituirla con una diversa deliberazione che tenga conto delle istanze sinora non sufficientemente prese in considerazione. Si potrebbe così, senza intervenire con nuovi atti legislativi né esperire lunghi e incerti ricorsi amministrativi, annullare gli esiti della consultazione sinora svolta e avviare in parallelo un nuovo, rinnovato e, a questo punto, più equilibrato procedimento consultivo”.