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Il gioco come strumento per colmare il vuoto della vita quotidiana

In diverse parti del mondo, è comune osservare persone anziane che "ammazzano il tempo" giocando alle slot machine. Secondo gli esperti, per molti di loro, questo passatempo, lungi dall'essere una forma innocua di intrattenimento, è un modo per alleviare tensioni emotive come quelle derivanti dal pe
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Giada Benazzi
18 dic 2018
Il gioco come strumento per colmare il vuoto della vita quotidiana

In diverse parti del mondo, è comune osservare persone anziane che "ammazzano il tempo" giocando alle slot machine. Secondo gli esperti, per molti di loro, questo passatempo, lungi dall'essere una forma innocua di intrattenimento, è un modo per alleviare tensioni emotive come quelle derivanti dal pensionamento, da uno stato di vedovanza o dalla solitudine e per riempire la grande quantità di tempo libero che hanno a disposizione. Il gioco si converte così in un palliativo per colmare il vuoto della vita quotidiana.

Secondo Debora Blanca, psicologa argentina, specializzata in dipendenze legate al gioco, "c'è qualcosa negli anziani, almeno in quelli che ho avuto in cura, strettamente legato a situazioni di dolore e abbandono. La vedovanza, ad esempio, avvicina le donne al gioco, cosa che si va a sommare a tutto ciò che comporta la vecchiaia", spiega, e aggiungemolti anziani, anche quelli che si dedicavano al gioco durante la giovinezza, considerano l’attività come un palliativo per riempire un vuoto. La situazione peggiora quando si inizia con le cosiddette macchinette, perché con queste, generalmente, il comportamento compulsivo tende ad accentuarsi".

Ma perché le persone anziane si rifugiano nel gioco per riempire i loro tempi morti e non si dedicano ad altre attività legate alla creatività o di tipo artistico?

La specialista spiega che le attività più strettamente legate alla salute possono ricoprire una certa quantità di tempo, ma di solito non sono sufficientemente complementari alla situazione che gli anziani stanno vivendo.

"Sono sempre alle prese col disperato tentativo di dimenticare qualcosa che li ha profondamente scossi e che li fa soffrire, dipingere o incontrare gli amici non si rivela sufficiente. In realtà, quando iniziano a giocare smettono di vedere gli amici, smettono di recarsi nei luoghi che hanno precedentemente frequentato, non riescono a sopportare certe situazioni e vivono in uno stato di lutto patologico; non si tratta di un dolore qualsiasi che può essere lenito attraverso attività sociali, espressive o artistiche”. E aggiunge:di fronte alle slot machine sono soli, loro e il gioco, nessuno chiede niente, non c'è bisogno di spiegare nulla. La slot presenta luci e suoni, stimoli molto forti per una persona che sta perdendo la capacità di vedere e sentire meglio”.

Le persone anziane, generalmente, vivono in uno stato di solitudine e non riescono a trovare il loro posto nel mondo: la vecchiaia è una fase della vita in cui la persona diventa consapevole del fatto che le cose, piano piano, si perdono. La specialista spiega che "questo è un momento storico molto complesso per l’anziano, ora più che mai rispetto ad altri tempi; non sa a chi rivolgersi, il rapporto con figli e nipoti è mediato dalla tecnologia". Si tratta di un momento in cui l’anziano non si sente al passo con i tempi, in pratica\ è come un pesce fuor d’acqua. Quando una persona diventa dipendente da qualcosa, è perché qualcosa di forte gli sta accadendo, e riferendosi alle persone anziane, questo qualcosa ha a che fare con la ricerca di un posto in cui poter parlare, per affrontare al meglio una situazione che provoca molto dolore e per poter recuperare e stabilire dei legami.

L’uscita dal tunnel del gioco d'azzardo compulsivo nelle persone anziane è possibile recuperando il valore dei legami affettivi”, prosegue l'esperta.

La vecchiaia secondo Leopoldo Salvarezza

Lo psichiatra e gerontologo Leopoldo Salvarezza affermava che "ognuno invecchia in base alla vita che ha condotto, e ciò significa che le persone che hanno vissuto cercando di risolvere le situazioni difficili ricorrendo a risorse creative e innovative, riescono ad affrontare meglio i conflitti che comporta l’età matura, invecchiano in modo più consapevole e “ordinato”. Al contrario, spiega lo studioso, coloro che hanno trovato difficoltà nel risolvere i propri problemi, tendono di più alla dipendenza, sono meno dotati di risorse simboliche interne e avranno bisogno di più aiuto quando saranno anziani. Apparentemente, questa situazione è più frequente nelle donne e per questo il numero di giocatrici è maggiore rispetto a quello dei giocatori.

Blanca afferma che "nella donna il gioco è legato ad un sentimento di insoddisfazione o a questioni che, probabilmente, può riuscire a superare più facilmente quando comincia a parlare dando un senso alle cose.Sono più disposte a chiedere aiuto. Ma, a quanto pare, penso che ci siano più donne che uomini che si dedicano al gioco".

In questo mondo di menzogne ​​e “vuoti”, i familiari vivono in uno stato di confusione e rabbia, senza provare a capire cosa sta succedendo, perché i propri genitori si rifugiano in una macchina per annegare i dispiaceri. In definitiva, gli anziani cercano di ammazzare il tempo circondandosi di un universo fatto di luci e suoni, nel quale si perdono per dimenticare le proprie pene. "Questa è la macchinetta. Qualcosa con cui riempire il vuoto del tempo, fino a perderne al nozione. È molto triste vederli così".

Giada Benazzi

Ruolo: Copywriter e Public Relation Specialist
Specializzazione: Recensioni casinò e slot

Sono una copywriter specializzata nel settore dell'iGaming ed esperta in Big Data legati al gioco d’azzardo online. Mi occupo della redazione e revisione dei contenuti pubblicati nella sezione blog di Gaming Report, oltre ad effettuare ricerche e indagini di settore. Curo le relazioni pubbliche con i media italiani e internazionali, soprattutto in nazioni come Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

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