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L'impatto della pandemia sul gambling: tutti i dati delle tendenze in Italia, Lombardia e Toscana

Il report "Lost in Toscana" ha analizzato i cambiamenti dei giocatori durante le varie fasi del covid-19 evidenziando mutamenti e abitudini rinnovate Il gioco d'azzardo è un intrattenimento che ha visto una forte crescita fra la popolazione italiana, superando le restrizioni pandemiche attraverso i
L'impatto della pandemia sul gambling: tutti i dati delle tendenze in Italia, Lombardia e Toscana

Il report "Lost in Toscana" ha analizzato i cambiamenti dei giocatori durante le varie fasi del covid-19 evidenziando mutamenti e abitudini rinnovate

Il gioco d'azzardo è un intrattenimento che ha visto una forte crescita fra la popolazione italiana, superando le restrizioni pandemiche attraverso i migliori casinò online italiani e ritrovando poi le consuetudini nei punti retail al ritorno alla normalità, con una fruizione di gioco che non è più solo online ma anche nei luoghi fisici.

In Toscana, i dati sono stati evidenziati nel report "Lost in Toscana - LOckdown e STili di vita in Toscana" che ha comparato quelli nazionali dell'indagine "Lost in Italia". Nei due filoni, sono state studiate le condizioni psicologiche e gli stili di vita post covid-19 e i cambiamenti apportati, nella fascia d'età 18-74. Tra questi, anche i dati inerenti alle abitudini di gioco, che delineano una crescita del settore nel 2022, come già avevamo anticipato in questo articolo.

L'indagine è nata dalla sinergia fra Regione Toscana, ISPRO e il Laboratorio di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Agenzia Regionale di Sanità della Toscana e il Centro Alcologico Regionale Toscano di Careggi. È stata condotta tra febbraio e marzo febbraio 2022 su un campione di 6.600 persone tra i 18 e i 74 anni che hanno compilato un semplice questionario.

Da esso è risultato che poco meno di un quinto degli italiani gioca d'azzardo presso luoghi fisici, online o tramite entrambe le modalità. Prevalenze emergono per il centro, il sud e le isole rispetto all'Italia settentrionale. Unica eccezione è costituita dalla regione Lombardia che ha il 16% dei giocatori, mentre in Toscana la percentuale è del 22,2%.

Considerando il quadro in tutta Italia, il 6,6% preferisce giocare nei luoghi fisici, il 6,5% online e il 6,8% in entrambe le tipologie. In Lombardia si registrano percentuali leggermente inferiori della media nazionale per tutti e tre i casi, mentre in Toscana i giocatori nei luoghi fisici sono il 9%, online del 7,1%, mentre il 6,1% si interfaccia con entrambe le modalità.

Il giocatore medio ha almeno il diploma e una condizione economica media

La fascia d'età maggiormente coinvolta è quella tra i 18 e i 54 anni, età che si abbassa in Toscana attestandosi sui 18-34 per il 35,3%.

A livello nazionale, il giocatore medio ha un titolo di studio minimo del diploma per il 50%, è coniugato nel 69% dei casi, lavora per il 73,8% e ha una condizione economica media per il 57,3%.

In Lombardia, la media reddito più alta aumenta attestandosi al 26,4%, dato che cala invece in Toscana, pari al 15,1%.

Stesso andamento per l'occupazione dei giocatori d'azzardo, che in Lombardia sono l'83% e in Toscana sono invece il 71,7%. Per quanto attiene al titolo di studio entrambe le regioni non si discostano significativamente dalla media nazionale, per tutte e tre le fasce (basso, medio, alto).

Caratteristiche psicologiche: ansia e uso di psicofarmaci aumentato nei giocatori

Nell'analisi comportamentale, si evidenziano dati diversi tra i giocatori d'azzardo e i non giocatori. Per entrambe le categorie, prevale una qualità di vita media, in percentuali che superano il 65%. Tra i gamers, risulta una qualità del sonno di poco peggiore rispetto ai non giocatori, così come il livello di ansia. Raddoppia invece la percentuale di assunzione di psicofarmaci: il 15% per i giocatori e solo il 7% per coloro che non giocano d'azzardo.

Anche in Lombardia e in Toscana si mantiene lo stesso trend: ansia fino al 29,7% per i giocatori e uso di psicofarmaci doppio rispetto a coloro che risultano estranei al gambling in Toscana, mentre in Lombardia il rapporto fra giocatori e non triplica: 6,6% fra i non giocatori e 18,4% fra i giocatori.

Dove si gioca?

Lo studio ha anche approfondito le preferenze di gioco: dati rilevanti riguardano il gioco fisico in Toscana: per il 30,8% del campione intervistato, la tipologia più scelta è quella dei gratta&vinci. Seguono con il 16,9% i giochi numerici a totalizzatore come Superenalotto e Win for Life, giochi a estrazione immediata o a intervalli di tempo per il 16%, le slot machine per il 15%, Lotto e lotterie per il 13,1%, Lotterie a esito differito per il 13%, scommesse sportive per il 7,2%, le lotterie tradizionali per il 7,1% e il videolottery per il 6%. Ai bassifondi della classifica con percentuali che si attestano al di sotto del 4% il Bingo, giochi da casinò e altre scommesse virtuali.

Per il gioco online invece, al primo posto le scommesse sportive con il 27,6%, le slot machine online soldi veri con il 14,5%, il Bingo per il 12,7% dei giocatori, i Gratta&Vinci con una percentuale dell'11,7, i giochi di lotterie temporizzate come 10eLotto con il 9,4%, giochi numerici a totalizzatore con l'8,3% mentre chiudono la classifica con il 2,9% le scommesse virtuali, a ruota degli altri giochi da casinò come roulette, blackjack, etc.

Uso di tabacco e cannabis raddoppiato fra i giocatori

Circa l'utilizzo delle sostanze psicoattive viene sottolineato un netto divario fra giocatori e non, con i primi che hanno percentuali sempre più alte dei secondi, a eccezione dell'alcool, che viene consumato all'incirca nello stesso modo da entrambe le categorie. Per la cannabis light, la percentuale quadruplica fra i gamers (3,7% contro 14,8%), meno netto invece il divario del consumo di cannabis normale, del 16,1% fra i giocatori e del 5,1% fra i non giocatori.

Raddoppia il consumo di tabacco, ma soprattutto quello di sigarette elettroniche, in un rapporto quintuplicato di 5,1% contro 24,6%.

Circa l'alcol, un dato significativo riguarda il binge drinking: fra i giocatori, le ubriacature negli ultimi 12 mesi sono pari al 27,4%, mentre fra i non giocatori sono meno della metà, il 12,4%.

Per l'impatto del covid-19, risulta che il 64,5% dei cittadini toscani che giocavano d'azzardo non ha avuto problemi lavorativi, dato che peggiora per i non giocatori. Il 17,3% è ricorso allo smart-working per contrastare le restrizioni, mentre il 10,4 dei giocatori ha perso il lavoro definitivamente o momentaneamente. Inoltre, 64,8% dei gamers ha dichiarato di aver subito perdite economiche a causa della pandemia contro il 54,3% dei non giocatori.


Pasquale Giacometti

Ruolo: Redattore

Giornalista pubblicista esperto in calcio e scommesse sportive. Collabora in pianta stabile con la nostra redazione di Gaming Report e con due quotidiani online dedicati al Napoli e al football italiano. Specializzato in podcast, contenuti multimediali e social network.

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