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Internet e giovani: il Governo pensa a leggi ad hoc per tutelare i più giovani

Le quattro proposte di legge affrontano diversi fenomeni tra cui quello dei baby influencer, dello sharenting e del gaming online.
Internet e giovani: il Governo pensa a leggi ad hoc per tutelare i più giovani

Recentemente, presso la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, è iniziato l’esame della proposta di legge «Modifiche alla legge 17 ottobre 1967, n. 977, in materia di impiego dei minori nell’ambito delle piattaforme digitali di condivisione di contenuti multimediali, nonché disposizioni sulla diffusione dell’immagine e di contenuti multimediali di minori». Lo scopo delle quattro proposte di legge arrivate alla Camera, è quella di ridefinire il rapporto che i minori hanno con internet e i social media.

La relatrice Giulia Pastorella ha dichiarato che «L’esposizione a internet è prevalentemente legata all’utilizzo di piattaforme di social media (come Instagram, TikTok e Snapchat), di sistemi di messaggistica istantanea (come Whatsapp), alla visione di video (come YouTube) e all’utilizzo di videogiochi».

Le quattro proposte di legge affrontano diversi fenomeni tra cui quello dei baby influencer, dello sharenting e del gaming online.

Il fenomeno dello sharenting

Lo sharenting è la pratica dei genitori che condividono contenuti sui propri figli su piattaforme Internet. Una delle proposte di legge arrivate alla Camera si intitola «Disposizioni in materia di diritto all’immagine dei minorenni». La legge prevede la possibilità di blindare i guadagni ottenuti dalla loro esposizione mediatica e di concedere ai ragazzi il diritto all'oblio digitale. Infatti, tra i rischi di questa pratica vi sono la sicurezza e le ripercussioni psicologiche che i bambini potrebbero subire.

I tre articoli di cui si compone il testo non vietano l'esposizione mediatica dei piccoli, ma la limitano, introducendo per esempio l’obbligo di informare AGCOM con una dichiarazione che deve essere sottoscritta da entrambi i genitori. Per quel che riguarda i guadagni dei piccoli si propone di vincolare i genitori a depositare gli eventuali introiti in un conto bancario intestato al minore, a cui solo lui potrà accedere una volta compiuta la maggiore età. Infine, l'ultimo articolo propone che, al compimento dei 14 anni, il bambino possa ottenere l’oblio digitale, ovvero la possibilità di rimuovere dal web tutti i contenuti che lo vedono protagonista.

Si tratta di tre articoli che se approvati darebbero maggior tutela alla generazione alpha, che vede sempre più spesso la propria immagine esposta sul web.

Il gaming online è diventato uno straordinario fenomeno sociale

Per quel che riguarda il gaming online, qui il problema è visto nella cessione, da parte del minore , di una parte rilevante dei propri dati personali per poter giocare in rete. In Italia, uno studio condotto da da Samsung a livello europeo ha sottolineato come per il 49% dei videogiocatori italiani il gaming online funga da luogo di socializzazione. Il 30% dei giocatori dichiara infatti di stringere amicizie grazie al gioco online. Inoltre, il 56% dei giocatori italiani tra i 18 e 24 anni e il 42% tra i 25 e i 34 anni ha creato in rete attraverso il gaming delle amicizie che vanno oltre lo schermo e la sessione di gioco. Di fatto, dunque, il gaming è diventato uno straordinario fenomeno sociale.

In questo contesto sociale si inseriscono le riforme proposte. Giulia Pastorella ha dichiarato come, da alcuni dati raccolti da alcune organizzazioni internazionali, «emerge la necessità di un intervento del legislatore volto a regolamentare il modo in cui i minori si approcciano al mondo del digitale, sia quando ciò accada per atto dello stesso minore, sia quando accada per volontà di uno o di entrambi i genitori».
A questo riguardo, la proposta di legge n° 1863, di iniziativa della deputata Madia, si compone di 6 articoli volti a introdurre una serie di obblighi a carico dei fornitori di servizi della società dell’informazione, al fine di tutelare i minori dai rischi del cyber spazio. Tra questi rientrano la verifica dell’età dei propri utenti e l’introduzione di una funzionalità che consenta ai minori di 15 anni l’attivazione istantanea di un canale di comunicazione vocale e testuale con il numero di emergenza per l’infanzia “114”.

Nello stesso testo viene disciplinato il regime giuridico dei contratti conclusi tra i fornitori dei servizi della società dell’informazione e i minori. Verrà, inoltre sancita la nullità di quelli conclusi con i minori di 15 anni, salvo consenso validamente prestato da chi esercita la responsabilità genitoriale. Vengono infine abrogate le disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali relative all’età minima del consenso digitale.

Sui trattano di disposizioni che, se approvate, sono destinate a rivoluzionre il mondo del gaming online.

Davide Luciani

Ruolo: Redattore

Giornalista pubblicista di origine abruzzese e Copywriter da oltre sette anni. Su GamingReport mi occupo di redigere articoli sul mercato del gambling nazionale e internazionale, oltre a recensire slot machine e casinò online. Collaboro anche con delle testate sportive come Sportcafe24.com e con La Legge per Tutti, portale di diritto legato all'informazione giuridica e alla consulenza legale, commerciale e fiscale.

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