"La Regione Lazio lancia il più grande piano italiano contro il gioco azzardo patologico: più di 14 milioni di euro su prevenzione e assistenza. Grazie ai gestori degli esercizi commerciali che aderiranno alla nostra campagna ‘NoSlot” lanciamo il marchio ‘SlotFree’ per liberare quartieri, città e la vita di tante persone. Diciamo basta al gioco d’azzardo patologico! Nel Lazio con ‘NoSlot’ 80 sportelli regionali di informazione e prevenzione sparsi su tutto il territorio". Sono queste le parole del governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti sul suo profilo Facebook. La presentazione di un piano regionale biennale contro il gioco d'azzardo patologico diventa dunque l'occasione per chiarire i piani della giunta laziale. Il tutto sembra molto definito.
L'assessore regionale alle Politiche Sociali Rita Visini ha parlato di una vera e propria emergenza sociale. Ed è per questo che si è deciso di stanziare ben 14,4 milioni di euro. Nove milioni andranno al potenziamento dei servizi sociosanitari per la cura e la riabilitazione delle persone già affette dalla ludopatia, mentre 2,8 milioni di euro saranno impiegati nel rifinanziamento degli sportelli no slot e per il lancio di una nuova campagna di comunicazione e per la promozione di importanti attività educative nelle scuole. Questo, è senza alcun dubbio, un aspetto davvero molto importante. Altri 1,7 milioni saranno invece utilizzati per rafforzare le azioni previste dalla legge regionale del 2013 e 900 mila euro serviranno per l’istituzione di un Centro regionale. Le risorse? Provengono in gran parte dal fondo sanitario regionale (9,6 milioni) e in parte dal nuovo fondo anti-azzardo messo a disposizione delle Regioni dal ministero della Salute (4,8 milioni). Insomma, si tratta davvero di un intervento molto consistente contro il gioco d'azzardo patologico.
"Il fenomeno della ludopatia è stato amplificato da una progressiva offerta di gioco, sia sulla rete fisica che online. Allo stato attuale, è necessaria un’azione non solo terapeutica, ma sopratutto preventiva al fine di rendere più difficile l’accesso al gioco in tutte le sue forme", sono queste le parole di Vincenzo Pannella, direttore regionale Salute e Politiche sociali della Regione Lazio. Dunque viene puntato il dito anche contro un'offerta di gioco considerata troppo eccessiva. Importante dunque un'azione non solo di cura e di riabilitazione, ma anche meramente e puramente preventiva. Insomma, la regione Lazio ha davvero le idee molto chiare. La strada intrapresa sembra essere quella decisiva.