Il lockdown ha fatto emergere quanto alcune forme di intrattenimento digitale abbiamo ricevuto una crescita in poco tempo e senza precedenti.
Se ad una categoria appartiene chi è stato “indebolito” dalla morsa feroce del periodo, nell'altra invece troviamo chi “ne è uscito più forte”. Un esempio, il gioco online, una di quelle categorie che sicuramente non ha risentito di questo tremendo periodo ma anzi, è riuscita ad avere una crescita repentina.
Un fattore determinante per questo trend al rialzo è stato certamente il prolungato periodo di tempo in cui molte persone sono state obbligate a restare a casa e con molto tempo libero da dover occupare; tuttavia, un altro fattore degno di nota è stato dettato dai bonus senza deposito, messi a disposizione da molte piattaforme di gioco e che in poche parole hanno permesso di giocare e di ottenere potenziali vincite senza depositare il proprio denaro su quei siti autorizzati al gioco a distanza da parte dell' ADM.
È un'Italia che scopre e sperimenta un modo diverso di vivere gli spazi domestici quella reduce dal lockdown per la pandemia da Coronavirus. È nella dimensione casalinga che nel periodo del blocco delle attività urbane, hanno trovato posto anche le attività ludiche: secondo il Rapporto Coop 2020 sui consumi e gli stili di vita delle famiglie del Belpaese di oggi e domani, infatti, in quella parentesi temporale si è affermato il gaming online ed è aumentato il volume delle scommesse via web.
Nel corso del lockdown il numero di 14-20enni iperconnessi e a rischio hikiko-mori è passato da 285mila (gennaio 2020) a 1 milione (+250% in quarantena); tra marzo e giugno 2020 – rispetto allo stesso periodo del 2019 – sono cresciute del 119% le chiamate all'1522, numero antiviolenza di genere; in aumento anche le vendite di alcolici e superalcolici (in parte spinti anche dalla riduzione dei consumi fuori casa) e i volumi di gioco in scommesse online.
Purtroppo, però, il Rapporto Coop inserisce questo elemento dell'analisi tra quelli che definisce disagi. Così l'incremento delle attività di gioco da remoto (non sappiamo se attraverso operatori legali e illegali) viene affiancato a quello della vendita e consumo di alcolici. In questo caso l'incremento registrato è del 180%.