Per il mondo del gambling è un periodo di fermento. E no, non solo in Italia, dove tiene banco la questione riordino (che non arriva) a fronte di una normativa fortemente penalizzante per l'industria tutta, tra Decreti e tassazione alle stelle. Ma è fermento, ovviamente, come dicevamo, in tutto il territorio continentale, in attesa di una normativa che riunisca tutti sotto uno stesso testo di legge europeo, valido per tutta la comunità e a tutela di un settore che registra 12 milioni di consumatori. Come vanno le cose per il gioco, però, in altri paesi del Vecchio Continente?
Sorride, per cominciare, la Francia: nell'ultimo anno infatti si è registrato il record di giocate online su scommesse sportive, corse di cavalli e poker, con 2,8 milioni di francesi che hanno sfidato la sorte. Un dato storico, dal momento che Oltralpe non si era mai scommesso tanto: il gettito totale prodotto dal gioco ha raggiunto gli 1,4 miliardi di euro, in un crescendo che vuol dire +18% rispetto al precedente anno. Il mercato online francese, legalizzato nel 2010, non aveva mai raggiunto un picco così alto, raccogliendo consensi e trovando anche una percentuale maggiore di clienti, in particolare di giovani che, prevalentemente dal proprio smartphone, hanno deciso di lanciarsi nell'esperienza di gioco. Chiaramente sul suolo francese resta predominante la passione per le scommesse calcistiche, seppur il poker abbia compiuto passi da gigante nel mercato, raggiungendo quota 272 milioni di euro.
Momento florido anche per il gambling online portoghese: la Commissione di Giochi e Turismo del Portogallo, in una riunione dello scorso 31 gennaio, ha infatti deciso di rilasciare a GM Gaming Limited, del gruppo Betway, la licenza per la gestione di scommesse sportive a quota fissa, dove il giocatore può giocare contro l'operatore. Inoltre è stata rilasciata una licenza per sfruttare tutti quei giochi, come roulette e Blackjack, sul sito ufficiale Betway. Una buona notizia per tutti gli appassionati lusitani di gaming.
Le cose vanno diversamente in Spagna, dove operatori di gioco e Stato si trovano, dopo un lungo braccio di ferro, in attesa del Regio Decreto che andrà a bloccare la pubblicità sul gioco d'azzardo, ormai di prossima pubblicazione. Le novità, almeno al momento, sono tutte di natura fiscale, con la sinergia stipulata tra l'Agenzia delle Entrate Spagnola ed il Fisco iberico: una svolta in materia di regolamentazione sul territorio iberico, dopo che la querelle, nel corso dello scorso anno, era arrivata sui tavoli di Bruxelles.
E mentre in Germania l'EGBA, European Gaming and Betting Association, ha inviato nuove raccomandazioni sull'impostazione del futuro regolamento tedesco sul gioco d'azzardo, il Regno Unito alle prese con la Brexit non se la passa meglio dal punto di vista del gaming: dopo il caso GamStop, gli operatori britannici hanno denunciato 27 milioni di visite da indirizzi IP del Regno Unito verso il mercato illegale.
Il tutto confermato da uno studio condotto per il Betting and Gaming Council, il rappresentante degli operatori regolamentati in UK, che ha rivelato come i consumatori siano esposti a un numero di operatori senza licenza, nel 38% dei casi. Lo stesso BGC ha invitato il Governo a garantire che la prossima legge sull'online, la Legge Holmes, presto in Parlamento, includa anche azioni volte alla repressione totale di tutte quelle piattaforme che guadagnano da operatori di gioco nero non regolamentati.