Malta, come è noto, è il centro nevralgico dell'iGaming europeo. Una Silicon Valley del gambling che da anni è cuore pulsante dell’industria, patria di novità, punto di partenza di sperimentazioni e innovazioni che hanno cambiato il volto dell’industria. Un autentico miracolo nel bacino del Mediterraneo, sede anche di alcuni dei migliori casinò online italiani, come Starcasino e Starvegas, che non sarebbe stato possibile senza una regolamentazione efficace, varata dal governo maltese nel corso delle ultime decadi.
Difatti il Gaming Act regola il funzionamento della licenza maltese, concepita come licenza per punti di fornitura, che consente ai licenziatari di operare a livello transfrontalieri, con ovvie ragioni legali giustificate da leggi e in conformità con le norme vigenti. Il tutto all’interno di un mercato regolamentato, soggetto ad obblighi giuridici per proteggere i giocatori.
Da qui la risposta della Malta Gambling Commission a quei tribunali che, in giro per l’Europa, stanno emettendo sentenze, giudicate contrarie all’ordine pubblico di Malta, poiché queste stesse sentenze sono infarcite di criteri che a Malta sono già assodati ed in vigore. Il tutto per tutto pur di difendere chi opera in conformità alla giurisdizione dell’Isola.
Da anni il Governo di Malta è a lavoro per rendere l’Isola sempre più patria del gioco. Lo ha sottolineato recentemente anche Silvio Schembri, ministro dell’Economia maltese, nel corso di iGamingNext, conferenza internazionale ospitata proprio da Malta. Un evento – a detta del ministro – che ha confermato ancora una volta l’impegno di Malta per il gioco, inteso anche in termini di salvaguardia da sfide esterne.
Schembri ha evidenziato come per Malta sia necessario adeguarsi alle continue evoluzioni del settore. Perché difatti non si diventa il punto di riferimento nel mondo così a caso. Il settore sta cambiando e, involontariamente, sta modificando anche l’Isola in ottica di politiche più allineate ad un mercato dinamico con esigenze sempre più importanti. La sfida di Malta è mantenere il passo. Costi quel che costi.
Schembri ha così precisato che la norma maltese, già passata in Parlamento, è in esame presso la Commissione Europea, ma ha già ricevuto i primi reclami. Come si diceva poc’anzi, "il contenuto della legge è chiaro e fa discutere perché si tratta di rifiutare l’esecuzione di qualsivoglia sentenza straniera relativa ad azioni legali contro operatori di gioco che operano alle condizioni della legge maltese".
La legge è stata prevista dal Parlamento Maltese dopo che un anno fa operatori di gioco avevano sottolineato come – in presenza di norme stabilite da tribunali tedeschi ed austriaci – avrebbero rischiato la chiusura. Un rischio che la nuova legge cerca di azzerare, pur facendo i conti con la Commissione UE, pronta ad esprimersi sulla questione. Una sfida aperta, anche questa. Una partita che Malta non ha intenzione di perdere.