Qualche giorno fa, nel corso della Sigma Week tenutasi a Malta, GiocoNews ha condotto un panel dal titolo: “Nuovo marketing nella nuova normalità del gioco”. Molti sono stati gli argomenti discussi, che hanno visto la moderazione di Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners. Si è parlato delle dinamiche del gioco nel corso della pandemia, per poi analizzare la situazione dei ricavi e i prospetti futuri. Sono state affrontate anche tematiche quali il proliferare del gioco illegale, la necessità di una riforma del sistema e la pubblicità del gioco.
Nel 2022-2023 si ritornerà ai livelli del 2019
Per prima cosa si è tracciato un bilancio dell'anno in corso rispetto a quello precedente la pandemia. Nella seconda metà del 2021 ci sono state delle riaperture, il gioco d'azzardo è tornato anche nelle sedi terrestri. Tuttavia, a causa dei limiti di accesso e affluenza, i ricavi sono stati di gran lunga inferiori rispetto a quelli del 2019. Le cause della contrazione devono essere ricercate non solo nei limiti dell'offerta, ma anche della domanda. In particolare, con il calo dei retail vi è stato un incremento dell'online del 100%, trascinato dai migliori casinò sicuri italiani. Affinché i livelli di ricavo odierni possano raggiungere quelli del 2019 bisognerà avere un po' di pazienza, si ipotizza la fine del 2022 o addirittura il 2023. Vi sarà, però, una differenza. Il settore online, attualmente in forte crescita, avrà un'incidenza maggiore di circa il doppio rispetto al 2019.
Con la pandemia retail in calo del 33%, aumento del 97% per l'online
La pandemia ha penalizzato fortemente il settore del gioco, soprattutto il retail, sul quale hanno pesato la chiusura degli esercizi fisici e la mancanza di eventi sportivi. In difficoltà anche i big multichannel che non sono riusciti a compensare con la sola attività online le mancanze derivanti dal calo del retail. La pandemia ha condizionato fortemente le abitudini dei giocatori, che sono passati in massa all'online, e che quasi sicuramente non torneranno più indietro, come già avevamo anticipato in questo articolo.
A tal proposito le aziende saranno obbligate a ripensare il loro modello di business, implementando un approccio digital e multicanale. D'altronde il quadro generale parla chiaro, ed è evidente che nel prossimo futuro il focus si sposterà sempre di più sul comparto online. Dal 2012 al 2019, il gaming retail è cresciuto di appena l'1,7%, mentre l'online del 13,7%. Con l'avvento della pandemia il retail ha perso il 42% tra il 2019 e il 2020 e il 33% dal 2019 al 2021. In controtendenza l'online che è cresciuto prima del 45% e poi del 97%.
Necessario piano di intervento unitario
Si è parlato, poi, anche di illegalità e riforma del settore. La situazione pandemica oltre a penalizzare il settore del gioco ha anche favorito il proliferare delle attività illegali. Tutto ciò, unito ad un clima di incertezza regolatoria che caratterizza il comparto, rende necessario un piano di intervento unitario che garantisca una qualche certezza e regole chiare. Si richiede, dunque, di poter intraprendere un percorso nel quale il gioco possa essere considerato un'attività normale, e che si possa recuperare il suo aspetto reputazionale di fronte all'opinione pubblica.
Il marketing futuro deve puntare sul gioco responsabile
Spazio anche al problema della pubblicità, fortemente limitata in Italia, e al cui modello si sono ispirati molti paesi europei quali Spagna, Uk, Danimarca, Finlandia, Lituania, Francia, Germania, Portogallo. Questa tendenza generale implica che le attività di marketing del settore del gioco non potranno tralasciare la realtà del gioco responsabile. In questo senso l'analisi comportamentale del consumatore si rivela cruciale per il rispetto dei Kpi imposti dai regolatori. La tecnologia, dunque, diventa fondamentale per sviluppare azioni di marketing efficaci e responsabili.