Nel Regno Unito si è arrivati ad un bivio: l'eccessiva regolamentazione dei giochi d'azzardo online sta spingendo, ed è un rischio che cresce giorno dopo giorno, i giocatori in direzione mercato nero. Il che significa mercato non regolamentato e quindi illegale, come rende noto uno studio condotto dalla società PwC.
La ricerca, commissionata dalla società Ladbrokes Coral GVC Holdings e William Hill, ha fatto emergere le dimensioni, solo stimate, di un mercato nero apparentemente innocuo ma micidiale: affari che nel solo Regno Unito toccano quota 1,4 miliardi di sterline, ovverosia 1,2% del fatturato totale. Un azzardo che trova parziali blocchi anche dalle modifiche alle normative volute dal Governo centrale. Un valido esempio è l'aumento dei controlli (e delle restrizioni) sulle carte di credito, che hanno accresciuto i rischi del mercato nero.
Nel report viene chiarito che una ulteriore regolamentazione può comportare attriti nell'esperienza del cliente e spingerlo verso il mercato nero. I dati sono stati raccolti nel 2018 su un campione di 3.000 giocatori d'azzardo. Molte delle restrizioni oggi vigenti nel settore dell'azzardo sono però positive, su tutte la necessità, sempre più comune, di protezione nei confronti di clienti, consumatori e dell'industria stessa. Un monito perenne per gli effetti indesiderati, come avviene anche nei casinò online italiani legali.
Ma le restrizioni possono creare conseguenze? Chiaramente un attrito è sempre, potenzialmente, un catalizzatore per chi cerca un nuovo operatore e può trovarne semplicemente uno senza licenza. Nel Regno Unito sono circa 200.000 i giocatori che hanno fatto ricorso ad un operatore senza licenza e parliamo del 2,2% del totale dei giocatori. Nel rapporto viene affermato che nei mercati europei, dove ci sono oggettive difficoltà per i clienti, e per gli operatori di competere, c'è una percentuale maggiore di gioco d'azzardo illegale.
L'AD pro tempore di Betting and Gaming Council, Wes Himes, ha chiaramente affermato che il settore ha accettato che ci siano cambiamenti nella regolamentazione, ma che devono essere attuati mantenendo comunque un equilibrio. L'impegno, a detta di Himes, è quello, per gli operatori, di innalzare gli standard circa istruzione, prevenzione, trattamento del gioco d'azzardo problematico: “Le lezioni di altri paesi d'Europa dimostrano che c'è un delicato equilibrio tra restrizioni e il rischio che i giocatori si spostino in ambienti non protetti”. L'obiettivo principale, al momento, resta la necessità di un settore di riordinarsi dall'interno. La priorità, per l'industria dell'azzardo, è quella di concentrare le proprie energie e i propri sforzi per innalzare il livello e rendere l'azzardo più equo, trasparente, sicuro per i giocatori britannici. E ovviamente quello di contrastare, con ogni mezzo, le operazioni illegali senza licenza.