Il settore del gioco d'azzardo è tornato indietro di dieci anni per il crollo dei ricavi improvviso a cui ha dovuto far fronte. Ma entro il 2022 è prevista la normalizzazione
Il 2020 è alle spalle ed è ora che il comparto del gambling a livello mondiale pensi a come ripartire. Si calcolano le perdite di un'industria che - malgrado un'espansione costante nel corso del tempo - ha subito il contraccolpo delle politiche di chiusura e contenimento. C'era un'emergenza sanitaria a cui far fronte ed è logico che - come ogni altro settore - anche quello del gambling ne abbia risentito. Ora spetta, però, ai governi porre rimedio alle dimenticanze che - in fase di riapertura e ristoro - hanno caratterizzato le politiche sul gioco pubblico. Servono decisioni concrete in termini di riaperture e di aiuti economici. Il governo italiano pare avviarsi ad una decisione di aperture a intermittenza. Con la zona bianca, infatti, le regioni con i numeri più bassi a livello di contagi, potranno prevedere riaperture nei centri di scommesse e nei casinò.
I ricavi del gioco nel 2020
L'industria, da tempo, ha messo a punto piani di riapertura in totale sicurezza e nel rispetto di rigidi protocolli. I numeri delle perdite però sono negativi in tutto il mondo, non solo nella penisola italiana. Il settore è ancora uno dei più floridi al mondo, ma le previsioni di inizio 2020 sono state completamente disattese. Secondo un report stilato da H2 Gambling Capital appena prima della fine dell'anno da poco terminato, il comparto a livello mondiale ha generato 354,2 miliardi di dollari nei 366 giorni del 2020. Prima che la crisi a causa delle politiche restrittive per l'emergenza Coronavirus si abbattesse su tutti i mercato, era prevista una cifra superiore del 25,2%. Una percentuale di ricavi mancati molto alta e il prezzo da pagare si rifletterà sugli investimenti e i piani a cui molte aziende dovranno rinunciare. Non bisogna farsi ingannare dalla parola miliardi: la pandemia ha riportato il settore del gambling indietro di circa dieci anni, quando il fatturato fu di 356 miliardi.
L'online salva tutto
Tuttavia, le previsioni sono rosee: è stimato che il settore, grazie alla crescite dell'online, entro il 2022 tornerà sui livelli pre-pandemia. L'online gambling, tra i quali rientra il settore dei casinò online AAMS, infatti è un ramo in nettissima espansione. La quota di mercato è salita al 19,8%, cioè 70 miliardi di dollari, mentre la previsione di inizio anno era del 13,2%. Anche in Europa i numeri sono preoccupanti: nel vecchio continente le entrate totali del gioco d'azzardo in Europa sono calate del 23%, passando dai 98,6 miliardi di euro del 2019 a 75,9 miliardi di euro nell'anno appena terminato.