Il mondo sta lentamente tornando alla normalità. O meglio, sta adeguandosi ad una nuova normalità completamente diversa dalla precedente.
Anche il mondo del gioco d'azzardo balla in una situazione del tutto nuova ed inaspettata. L'intera industria sta lottando per riprendersi, tanto nel breve quanto nel lungo termine. Se da un lato la ripresa nell'immediato resta legata a doppio filo all'efficacia dei trattamenti e dei futuri vaccini per il Covid-19, è bene considerare quali saranno le conseguenze nel lungo termine sul mondo del gioco, soprattutto terrestre.
Il primo risultato ovvio è quello che vedrà l'accelerazione su una serie di cambiamenti strutturali che stavano già avviandosi o in alcuni casi erano già partiti. A fornire una panoramica sull'attuale e futuro stato dell'arte nel mondo del gioco è il rapporto IAGR Covid-19 – Impatti sul gioco d'azzardo e risposte normative.
IAGR, l'organismo internazionale che rappresenta tutti i regolatori del comparto giochi, ha proposto un sondaggio alle giurisdizioni che ne fanno parte. Queste hanno riferito che nel mondo del gioco d'azzardo tradizionale si è registrata una generale contrazione delle entrate lorde da gioco (GGR), superiore al 50% in settori come quello dei casinò, delle slot, dei bingo e delle scommesse. Per questi l'effetto sulle lotterie è stato inferiore: difatti solo la metà degli intervistati ha segnalato un calo sostanziale equivalente alle entrate lorde da gioco.
Emerge, sul fronte del gioco d'azzardo online, un quadro piuttosto contrastante. Il GGR del segmento casinò pare essere rimasto su livelli stabili globalmente: la metà delle giurisdizioni non segnalano grossi cambiamenti.
Sul fronte del bingo anche, dal momento che sette giurisdizioni su dieci non riportano cambiamenti sostanziali. Che ci sono stati, invece, nel mondo delle scommesse online, diminuite nella metà delle giurisdizioni, complice una riduzione delle opportunità di scommettere su eventi reali. Il GGR della lotteria online non è cambiato ed anzi è andato aumentando, almeno in 4 giurisdizioni su 10.
Per compensare la riduzione degli sport in diretta, alcuni operatori hanno dato più spazio alle scommesse virtuali: a livello globale queste sono cresciute al punto da affermarsi come vero ed autentico prodotto di gioco d'azzardo. Il GGR invece è partito da una base bassa e pertanto resta bassa come percentuale rispetto al totale delle scommesse.
Per quel che riguarda i consumatori, il numero di coloro che si autoescludono è rimasto stabile in metà delle giurisdizioni, aumentando o diminuendo nell'altra metà. Gli intervistati hanno riferito di non aver vissuto cambiamenti sostanziali nel numero di reclami relativi al gioco responsabile. Il che è una grande rassicurazione, dal momento che la riduzione del personale e le differenti modalità di lavoro tra operatori e autorità di regolamentazione hanno creato situazioni difficili per mantenere il gioco sicuro.
Quadro misto invece per i dati sul gioco d'azzardo senza licenza e dunque illegale: nella maggioranza delle giurisdizioni i livelli di criminalità percepiti o effettivi sono cambiati, aumentando o diminuendo. Il marketing e la pubblicità di prodotti e servizi di gioco d'azzardo rappresentano ad oggi una preoccupazione in crescita in alcune giurisdizioni.
I risultati del sondaggio infatti mostrano che le autorità di regolamentazione hanno stimato che gli operatori di gioco, tra cui i migliori casinò online AAMS, per la maggior parte sono andati a diminuire le spese di marketing e pubblicità nella prima e più acuta fase della pandemia. Un quinto delle giurisdizioni ha invece aumentato la spesa per tentare di tenere alta la quota di mercato e spostare così la clientela sui prodotti online.
Alle giurisdizioni, dopo questa analisi , è stato chiesto quali approcci avevano adottato contro l'emergenza da Covid-19. Sono emerse due principali azioni normative per rispondere alla pandemia: l'attuazione di misure di allontanamento sociale nei locali di gioco e il ritardo di audit o ispezioni dei locali di gioco. Nel contempo si è valutata anche l'efficacia di dati normativi durante la fase di gestione della crisi nella scorsa primavera: per la metà delle giurisdizioni non c'è stato bisogno di richiedere dati aggiuntivi agli operatori di gioco.