Gli incassi dei casinò italiani stanno crollando sempre di più. Sino al 2004, le case da gioco nel Bel Paese avevano sempre fatto registrare incrementi per quanto riguarda gli introiti, ma dal 2005 in poi c’è stato un drastico calo che ha portato a una crisi che sembra essere senza fine.
Le possibili cause
Proprio nel 2005 arrivò l’autorizzazione alle cosiddette “macchinette”, cioè alle slot machine e ai videpoker all’interno di sale giochi et similia. Questo sicuramente ha avuto un effetto al.’interno dei fatturati dei casinò, visto che un buon gruppo di giocatori ha ritenuto più saggio andare a giocare nei bar o nelle sale sotto casa piuttosto che entrare in una vera e propria casa da gioco. Dopodiché si è affermato anche l’iGaming, cioè il settore dei casinò online AAMS, e questo ha permesso un’astrazione al player ancora più elevata e un conseguente allontanamento dall’azzardo “fisico”. Inoltre, la crisi economica che sta colpendo il paese oramai dal 2007 e sembra non avere fine ha sicuramente influito sul fatto che una buona fetta della società non può più permettersi di spendere gioco nell’azzardo.
Oggigiorno, tre esercizi su quattro navigano in cattive acque: in questo ha influito, e non poco, il costo del personale e, soprattutto, la rilevanza percentuale sul totale dei ricavi di detto costo. La legge sul riordino delle slot machine nelle regioni potrà sicuramente aiutare e porterà qualche beneficio, ma in termini numerici non sarà sicuramente così rilevante come si pensa.
Intervento legislativo
In tempi come questi, c’è assoluto bisogno di un intervento legislativo che, quantomeno, cerchi di mettere una pezza e provi a mantenere in vita gli esercizi, garantendo la continuità occupazionale, in attesa di tempi migliori che potrebbero riportare le case da gioco a uno splendore perduto, il quale risulta essere quasi irripetibile per via dell’evoluzione tecnologica. I moniti sono arrivati negli scorsi anni da parte della Corte Costituzionale per ben due volte: quest’ultima, infatti, ha praticamente chiamato a legiferare il parlamento in materia. Dal canto suo, quest’ultimo è intervenuto, eliminando la tassazione sulle vincite con l’incremento di una imposta sostitutiva, in modo da evitare che i giocatori si recassero all’estero. L’incremento è, poi, decaduto con l’approvazione della legge Europea nel 2015.
Si potrebbe, tentare, inoltre, di assicurare il non uso delle notizie raccolte da parte delle case da gioco a fini fiscali da parte di una disposizione legislativa, oppure ancora un trattamento fiscale e parafiscale che sia correlato alle vincite realizzate nelle case da gioco. Uno dei problemi da affrontare è quello del riciclaggio, il quale sarebbe sicuramente combattuto con l’introduzione di gettoni non convertibili: il contante è destinato a scomparire in tale materia, visto che è il primo passo verso evasione e riciclaggio.
Discutere di tale materia è sicuramente importante: la palla, ora, passa però alle entità competenti, che hanno il compito di cercare di far riprendere questa branca dell’economia nazionale.