Casinò terrestri tra presente e futuro: il turismo come strumento di crescita
Il futuro delle case da gioco terrestri è da tempo al centro del dibattito italiano. Il lungo periodo della pandemia che ha causato le chiusure per diversi mesi dei casinò ha portato questi ultimi a doversi reinventare una volta che hanno riaperto. In un anno e mezzo il mondo del gioco s'azzardo è stato inserito in una centrifuga e «shakerato» per bene.
Il boom del settore online ha rappresentato una montagna difficile da scalare, ma, nell'ultimo anno e mezzo i casinò sono riusciti a riprendersi, grazie ad alcune scelte lungimiranti. La più importante è stata la diversificazione dell’offerta di gioco. Infatti, sempre più casinò hanno iniziato presentare contenuti ludici diversi rispetto al periodo post pandemia. Si è iniziato, anzitutto con lo sfruttare le potenzialità dei giochi online legati ai casinò terrestri, aumentando la quota percentuale che in molti già detenevano. In seconda battuta sono aumentati i tornei di poker, riuscendo ad accaparrarsi l'attenzione di una comunità sempre più solida e numerosa. Nonostante le strategie messe in atto, la strada per resistere all'assalto dell'online è ancora difficoltosa.
Il casinò di Sanremo, -4% rispetto ai primi 5 mesi del 2024 ma la nuova strategia funziona
Nei primi cinque mesi del 2024, il casinò di Sanremo ha incassato 20,6 milioni, facendo registrare un meno 4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tuttavia, non bisogna fermarsi a questi dati per giudicare la casa da gioco ligure. Infatti, a maggio sono state registrati 4,85 milioni, con le vincite che hanno superato gli 800mila euro in jackpot superiori ai cinquemila euro erogati nelle sale slot. Gli incassi si sono così distribuiti: 1,7 milioni provengono dai giochi tradizionali e 3,1 milioni dalle slot machine.
In particolare l'Italian Poker Open ha visto aumentare i propri iscritti di 6.786 unità, con una media giornaliera di 655 giocatori, che hanno portato un flusso di diecimila presenze in città. Ciò significa che la strategia del casinò sta funzionando, dato che non si fossilizza solo sulla vecchia clientela ma tenta di attirare un pubblico più giovane e stratificato.
Di questa crescita si è detto soddisfatto il presidente e ad di Casinò spa Gian Carlo Ghinamo, che ha dichiarato come «Il casinò ha consolidato il gradimento della sua poker room, in collaborazione con TexasPoker, per la scelta dei tornei, delle formule di gioco, per gli alti standard gestionali, per le procedure di accoglienza e le continue opportunità di sempre nuovi prestigiosi tornei».
Il futuro dei casinò e il turismo in Italia
Da diverso tempo si discute della possibilità di abbinare casinò e turismo. Un anno fa, due senatori di due partiti opposti, Dafne Musolino di Italia Viva e Adriano Paroli di Forza Italia, chiesero l'apertura di casinò stagionali. La Musolino propose di aprirne uno a Taormina, mentre Paroli chiese l'Istituzione di due case da gioco stagionali, uno nel comune di San Pellegrino Terme (Bergamo) e una a Gardone Riviera (Brescia). Entrambe le richieste sono rimaste lettera morta.
Risulta evidente, però, come queste proposte andrebbero perlomeno prese in esame. Infatti, basterebbe uno sguardo al resto del mondo per comprendere come altrove i casinò siano diventati vere e proprie attrazioni turistiche.
Al di là dei giochi che offrono, infatti, perfino le loro strutture sono diventate motivo di visite, con architetture e design sempre più sofisticati. Inoltre, ormai le case da gioco offrono veri e propri spettacoli di ogni tipo tra una partita di poker ed un giro di roulette. Infatti, i casinò di Las Vegas, Macao o Montecarlo hanno da tempo allargato il concetto di «divertimento», organizzando performance teatrali o concerti di artisti di fama internazionale. Ciò ha finito per creare un vero e proprio «turismo del gioco», con una varietà di possibili esperienze che vanno al di là dell'offerta ludica.
Una strategia che i casinò italiani sono tenuti quantomeno a studiare se vogliono continuare ad essere competitivi.