Da sempre il gioco della roulette francese ha stuzzicato la mente di molti matematici e ancor di più la mente di persone che con la matematica non hanno grandi esperienze, ma che credono in qualche modo che si possa imporre una legge universale che regola le probabilità.
In realtà conoscendo a fondo la legge dei grandi numeri è possibile constatare l’esatto opposto e cioè che non esiste alcuna regola che possa garantire la vincita, infatti in una roulette ci sono 37 numeri che vanno dallo 0 al 36 di 3 colori diversi verde per lo zero, nero e rosso che non corrispondono a numeri pari o dispari, ma sono completamente casuali. È chiaro quindi che, perché si verifichi l’estrazione di un numero nero, essendoci 18 numeri neri e 18 numeri rossi oltre al numero verde, si calcola la probabilità di 18/37 pari al 48,6% e lo stesso vale per i numeri rossi. Inoltre, è bene ricordare che le estrazioni hanno tra loro un totale rapporto di casualità non essendo dipendenti una dall’altra, regola valida anche per le roulette online.
Eppure nella mente dei giocatori presenti al tavolo della roulette francese questa verità diventa irrilevante e quasi sempre la convinzione che se si sono verificate diverse uscite di numeri pari, arriverà una serie di uscite di numeri dispari quasi nel voler ristabilire una sorta di equilibrio delle cose. Questo fenomeno è conosciuto come Gambler’s fallacy o Monte Carlo fallacy, nome dovuto a alla serata del 18 agosto 1913 quando al Casinò di Monte Carlo si verificò un evento che ha una possibilità di accadere pari allo 0,000000007%. La pallina finì per 26 volte di seguito su un numero di colore nero.
La vicenda ha dell’incredibile data la bassissima probabilità che un evento del genere possa capitare, ma in effetti questo ribadisce come non ci sia nessuna legge che ne impedisce il verificarsi. Quella notte i giocatori del tavolo della roulette francese persero molti soldi proprio perché dopo che la pallina cominciò a ripetersi su un numero nero, la tendenza a voler controllare un evento del tutto casuale giocò loro un brutto scherzo e le puntate cominciarono a concentrarsi sui numeri rossi che però tardarono a farsi vedere per la gioia del Casinò è la disperazione degli scommettitori.
La fallacia dello scommettitore può essere quindi definita come un errore logico, un errore cognitivo che spesso viene spiegato e semplificato con l’esempio del classico lancio della monetina. La possibilità che esca testa è uguale alla possibilità che esca croce e cioè il 50% sempre e comunque e questa percentuale non varierà per nessun motivo neanche se croce e già uscita 100 volte. Ad ogni nuovo lancio la probabilità che esca testa sarà sempre del 50% così come la probabilità che esca croce.
Per ogni essere umano che antepone la logica alla matematica sarà pur difficile da accettare, ma è così e non cambierà. Il 18 agosto 1913 molti si convinsero che una sorta di ordine naturale che riequilibra le cose sarebbe presto intervenuto, ma così non fu è mai sarebbe potuto esserlo