Tempo di manovra, come ogni autunno che si rispetti e torna, prepotentemente, l'aumento del PREU, non più uno spettro, ma probabile realtà.
Nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2020, che è stato presentato da Roberto Gualtieri, Ministro dell'Economia e Finanze, l'argomento della tassazione sui giochi è un tema nevralgico e viene presentato l'aumento del prelievo erariale unico applicabile sugli apparecchi da intrattenimento. Il Decreto Legge è stato poi discusso ed approvato e porta con sé le “urgenti disposizioni in materia fiscale” e anche il Disegno di Legge recante il Bilancio di previsione dello Stato in vista del 2020-22. Tra le misure, ovviamente, anche la presa in considerazione della lotta e del contrasto all'evasione fiscale e all'illegalità del settore giochi: viene così proposta l'istituzione di un registro unico per gli operatori del gioco pubblico, con compreso un blocco totale dei pagamenti per quei soggetti che operano dall'estero senza concessioni. Non mancano, tuttavia, gli interventi cosiddetti “minori” sul settore.
Conseguenze finanziarie della Manovra Fiscale
Dal 2020, infatti, le conseguenze finanziarie produrranno effetti pari allo 0,031% del Pil in un solo anno. Ed il gettito continuerà a crescere, dal 2021 al 2021, fino ad arrivare ad un incasso, per lo Stato, di oltre 530 milioni di euro. L'aumento del PREU sugli apparecchi da intrattenimento, secondo le stime, potrebbe crescere fino a 580 milioni di euro ed è un incremento che, sempre secondo il MEF, arriverà a scendere, in termini di effetti finanziari, allo 0,027 del PIL. Un intervento che è certificazione di garanzia sotto l'aspetto delle entrate, per 500 milioni e più.
Per quel che riguarda invece le previsioni in vista del 2021, l'incremento di gettito si assesterà tra i 580 e i 640 milioni (0,034 del Pil). Dal prossimo 10 febbraio, il PREU graverà tutto sulle spalle di AWP e VLT, le cosiddette new slot machine: per le prime, passa dal 21,6 al 23%, per le seconde invece dal 7,9 al 9%. Una manovra con cui lo Stato spera di guadagnare 499 milioni subito, quasi cento in più in proiezione per i prossimi anni, senza andare ad intaccare il settore dei casinò online AAMS.
Si tratta dell'ennesima stretta sul gioco legale e sul settore delle new slot, il tutto a favore e beneficio della finanza pubblica. Il Decreto, approvato negli scorsi giorni, è comunque modificabile ma l'aumento del PREU pare essere un caposaldo, anche questa volta. E si tratterebbe, in totale, nel giro di un anno preciso, del terzo aumento sul settore del gioco, nonostante gli appelli di una intera industria già piegata dal Decreto Dignità nel luglio del 2018 (e in totale vigore dal luglio di quest'anno, n.d.r) e dalla scorsa Legge di Bilancio.
Ora, con quella proiettata verso il 2020, parliamo del terzo atto fatto sulle spalle del gambling pubblico e legale per risanare i conti della finanza a cavallo di due governi, Conte1 e Conte2, che potrebbe acuirsi ulteriormente secondo quanto emerge da una nota pubblicata su Facebook dal M5S. Difatti, l'aumento delle aliquote applicate alla raccolta delle macchinette era già stato un duro colpo, col Decreto Dignità, affiancato poi dall'ultima Legge di Bilancio. Su AWP e VLT la raccolta prevede, inoltre, ulteriori aumenti, alcuni già definiti ed altri in via di definizione per gennaio 2021 /21,75% e 8%). L'aumento, che scatterà nel prossimo febbraio, è fissato, tra due anni, all'1,32% per le AWP e all'1,07% per le VLT, mentre nel 2021 l'aumento è rispettivamente pari a 1,25% per AWP e 1% per VLT.