Il settore del gioco dopo un lungo periodo caratterizzato da incertezze a causa dei lockdown protratti che hanno arrecato danni a numerose attività, torna a fare i conti con le lacune ed i provvedimenti normativi giudicati eccessivi. Una spina nel fianco per molti addetti ai lavori che da anni chiedono a gran voce un riordino dell'intero comparto.
La situazione è stata esaminata all'Ice London 2022, la fiera più importante per l'industria globale del gaming, tenutasi nel corso del mese di aprile. Quest'anno a causa del covid e delle limitazioni imposte nel corso dell'evento, è stato dedicato poco spazio al gioco terrestre. Il gioco online e le nuove tecnologie hanno invece rappresentato il filo conduttore della fiera.
Andrew Rhodes, amministratore delegato della Gambling Commission del Regno Unito, ha aperto il dibattito cercando di inquadrare la situazione attuale del settore e centrando l'attenzione sulle sfide che si trovano ad affrontare i regolatori del gaming.
Secondo Rhodes il settore sta vivendo due situazioni contrapposte. “Se da un lato la priorità assoluta continua ad essere quella di tutelare i consumatori dai possibili rischi di eccesso di gioco d'azzardo, aumentando i livelli di protezione oltre a massimizzare le attività di contrasto all'illegalità, dall'altro è emersa in maniera prepotente la necessità di fare qualcosa di fronte al dilagare di nuove offerte di consumo e ‘investimento' che vengono proposte ai cittadini, che non sarebbero classificabili all'intento dello spettro del gioco, pur rappresentando delle vere e proprie forme di azzardo”, spiega l'esperto.
Tali nuove offerte di consumo ed investimento, fanno riferimento al trading online che è sempre più diffuso, alle criptovalute, agli Nft e a forme di speculazione finanziaria relazionate alle nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti ma ancora prive di una regolamentazione specifica.
Rhodes spiega che la situazione rappresenta un vero e proprio paradosso e un ulteriore motivo di rabbia per gli operatori di gioco italiani autorizzati. Il comparto del gioco pubblico è infatti controllato attentamente dal governo e viene continuamente sottoposto ad una iper-regolamentazione e stratificazione normativa. Le nuove forme di speculazione finanziaria sono invece libere da qualsiasi controllo normativo. Un esempio lampante è rappresentato dal Decreto Dignità che da un lato ha imposto il divieto di pubblicità del gioco in ogni sua forma, dall'altro non ha fatto altro che avvicinare lo sport al mondo del trading e delle criptovalute, oggi escluse da qualsiasi normativa.
“L'entrata in vigore del decreto Dignità, nel vietare ogni forma di pubblicità e promozione del gioco a vincita, ha spalancato le porte di stadi e squadre di calcio o altro sport al mondo del trading - prima - e delle criptovalute oggi: due mondi non ancora regolamentati e spesso addirittura al limite della legalità, che spopolano ormai sulle maglie di tanti club sportivi. Per una vera e propria beffa, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti: anche di quelli che continuano a inveire contro il settore del gioco, dimenticando tutto quello che c'è attorno, palesemente fuori controllo”.
Dall'analisi di questa situazione emerge che, mentre esistono “forme diverse d'azzardo” sulle quali nemmeno si dibatte, il settore del gioco continua ad essere vessato e sottoposto a continui riordini e provvedimenti senza mai arrivare all'attuazione di una legge che possa “sistemare ogni stortura normativa”.