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Gioco d'azzardo in Italia: tra opinioni, dati preoccupanti e pregiudizi

Una recente analisi de Il Sole 24 Ore rivela che il 57,1% delle sale giochi rischia l'evasione fiscale. Il Libro nero dell'azzardo evidenzia la crescita del gioco online e la mancanza di trasparenza normativa. Imma Romano di Codere Italia critica il pregiudizio verso l'industria dell'azzardo e chiede una regolamentazione aggiornata per promuovere consumi consapevoli e legalità.
Gioco d'azzardo in Italia: tra opinioni, dati preoccupanti e pregiudizi

Una recente analisi svolta da Il Sole 24 ore in base ai dati forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ha messo in evidenza come il 57,1% delle sale giochi sarebbe a rischio di evasione fiscale, non raggiungendo un indice di affidabilità fiscale pari o superiore ad 8, al quale corrisponde una premialità. Lo studio ha sottolineato come attualmente sul territorio siano registrate 2925 sale giochi con un reddito medio d’impresa di circa 63.000 euro. Curiosamente, le attività maggiormente a rischio da questo punto di vista sarebbero lavanderie, noleggi auto, impianti sportivi e ristoranti, con un rischio di evasione fiscale con tassi superiori al 70 e vicini all'80%. Questo studio si ricongiunge all'ormai annosa questione relativa al riordino dell'azzardo, questione che continua a scatenare dubbi e polemiche.

Il vuoto normativo e comunicativo: le critiche del Libro Nero sull'Azzardo in Italia

Il futuro dell'azzardo è stato al centro della presentazione dell'edizione 2024 de «Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani», firmato da Federconsumatori e Cgil, curato da Federconsumatori Modena in collaborazione con la Fondazione Isscon. Gli autori di questa ricerca hanno sottolineato la crescita esponenziale del gioco online, ma non solo.

Lo studio sottolinea “come il divieto di diffusione dei dati di dettaglio del gioco fisico, voluta dalla Finanziaria 2020, ad oggi crea diversi problemi per il contrasto dell'azzardo e, di riflesso, non permette il contenimento dei danni portati dall’azzardo alla salute”.  Sempre secondo il Libro nero, “a questo vuoto normativo se ne aggiunge uno comunicativo, legato alla diffusione del Libro Blu relativo al 2022, solo nel gennaio di quest'anno. La mancanza di trasparenza, sottolinea lo studio, è uno dei principali problemi della situazione italiana relativa all'azzardo”.

Libro nero dell'azzardo: perdite pari al reddito di 1.100.000 lavoratori italiani

Il Libro nero dell'azzardo ha anche evidenziato la crescita dell'azzardo in generale. I dati, infatti, rivelano come la raccolta sia passata da 84 miliardi nel 2013, a 136 miliardi nel 2022 fino ai 150 nel 2023. La crescita è dunque stata del 78% in 10 anni, mentre il denaro perso dagli italiani, quasi 22 miliardi nel 2023, è cresciuto nello stesso periodo del 30%. Su quest'ultimo aspetto lo studio evidenzia come la cifra sia pari «al reddito annuale netto di oltre 1.100.000 lavoratori a tempo pieno, di buon livello e anzianità, con una busta paga mensile netta attorno ai 1.500 euro». 

Altro aspetto sottolineato è che, nel 2023, «ogni italiano/a tra i 18 ed i 74 anni (range nel quale si concentra la quasi totalità dei giocatori) ha ‘investito’ in azzardo 1.926 euro». 

Per quel che riguarda il gioco online, Campania, Sicilia e Calabria nel 2023 hanno sfondato il muro dei 2000 euro giocati in rete pro-capite.  Sempre più preoccupante si fa il rapporto tra i giovani e l'azzardo. Nella fascia 14-18 anni i numeri peggiorano: «il 43% dei maschi ha acquistato direttamente Gratta&Vinci, e quasi il 50% ha giocato, almeno una volta, in una sala Slot».

Al momento i giovani giocano più nei luoghi fisici, ma l'online è in crescita elevata nelle età più avanzate

Preconcetti sul gioco d'azzardo: l’appello di Codere per un approccio più equilibrato

Durante la presentazione del rapporto sul Libro nero dell'azzardo, Imma Romano, direttore delle relazioni istituzionali di Codere Italia, ha tenuto a sottolineare un aspetto sottovalutato della problematica dell'azzardo, ovvero, come attualmente si assista ad «un mondo diviso tra “noi” (i buoni contro l’azzardo) e “loro” (i cattivi: concessionari, ADM, associazioni di categoria etc)». 

Secondo il suo parere, uno dei problemi principali della situazione attuale è la mancanza di una regolamentazione aggiornata che consenta di far entrare nel sistema «l’innovazione tecnologica, la qualificazione e la maggiore responsabilità degli operatori di settore, informazione e comunicazione costanti per favorire i consumi consapevoli. Vale a dire i pilastri della legalità, della tutela delle persone e dell’economia osservata del comparto». La conclusione della Romano è amara: «Da molti anni, almeno due decenni, il pregiudizio del Terzo Settore nei confronti dell'impresa dell'azzardo prevale sulla possibilità di capire quale potrebbero essere le alternative a questo atteggiamento di chiusura. Con risultati a dir pochi grotteschi, come il lamentare l’impossibilità di poter accedere ai dati di mercato delle slot quando la norma che lo impedisce è stata voluta e sostenuta da uno dei politici, allora in maggioranza, più contrari al settore dei giochi e più vicino ai movimenti no-slot. Il paradosso che supera ogni realtà. Anche quella di chi mostra scarsa memoria, come nel caso degli autori del report». 

Come si può notare, nel caso dell'azzardo, la verità ha molte facce e sfaccettature. Il pregiudizio che descrive il mondo dell'azzardo nei panni di Mefisto, senza considerarne le potenzialità economiche è difficile da debellare; tuttavia, combattere questo aspetto sembra l'unica strada.

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Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Copywriter Gambling Expert

Copywriter specializzata e correttrice bozze. Da quasi 10 anni si occupa di della revisione di contenuti legati al gambling e nell'analisi di casinò online.

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