L’Intesa sul riordino dell'offerta di gioco in Conferenza Unificata Stato-Regioni ed enti locali nella seduta di giovedì 7 settembre è stata raggiunta. Il mondo politico applaude. I commenti dei rappresentanti Pd e della Lega, di Torrigiani e dell'Istituto Friedman al raggiungimento dell’impresa.
"Apprendiamo con grande soddisfazione la notizia della raggiunta intesa nella conferenza Stato-Regioni sul riordino del settore dei giochi. Dopo tre anni di lavoro e di confronto tra Governo, Parlamento, Regioni ed Enti locali si arriva a un passaggio storico che sana gli errori del passato e riduce in maniera molto significativa la domanda e l’offerta di gioco", ha affermato il senatore Pd Franco Mirabelli. "L’accordo è il risultato di una volontà di confronto che il Governo ha messo in campo e che non è mai venuta meno in questi anni, anche nei momenti in cui sembrava impossibile arrivare al punto in cui si è arrivati oggi", ha aggiunto.
Stefano Vaccari, senatore del Pd, coordinatore del decimo comitato della commissione Antimafia su gioco e criminalità, ha commentato così la notizia del raggiungimento dell’accordo: "è molto positiva l’intesa raggiunta nella Conferenza Unificata sul riordino del settore del gioco, che ha richiesto un lungo lavoro e davvero molto tempo. L’unità di intenti espressa oggi deve ora essere messa al servizio della rapida attuazione delle misure convenute, a partire dall’innalzamento dei livelli di controllo, con cui si sono recepite per intero le proposte formulate dalla Commissione Antimafia nella risoluzione sul gioco d’azzardo approvata nei due rami del Parlamento".
“Le macchinette più vecchie vengono rottamate e solo in parte rimpiazzate con altre, collegate direttamente con i Monopoli di Stato che potranno controllarle da remoto. I sindaci decidono le fasce orarie di chiusura, fino a sei ore consecutive al giorno, di queste attività, e disciplinano la distanza da tutti i luoghi ritenuti sensibili, come scuole e chiese. Aumenta lo standard di qualità e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l’identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza. Non potranno essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco, e il personale dovrà essere formato anche sul contrasto al gioco d’azzardo", ha commentato Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
A farle eco Giovanni Lattanzi, responsabile Welfare del Partito Democratico."Dal Governo arriva l’ennesimo, concreto passo avanti per il bene degli italiani: un contributo essenziale al contrasto alla ludopatia. Grazie all'intesa si dà un sostanziale via libera al provvedimento di riforma. Che, lo ricordiamo, porterà nel giro di tre anni quasi a dimezzare i punti gioco (da centomila a 55mila) e a un taglio del 35 percento delle macchinette; inoltre i minori non potranno accedere ai punti gioco, i quali saranno allontanati dai cosiddetti luoghi sensibili".
Il deputato Pd Edoardo Patriarca si auspica che in seguito all’Intesa "le Regioni potranno intervenire con normative più restrittive, perché spesso le autonomie locali conoscono le situazioni dei loro territori. Dopo mesi di trattative l’accordo di oggi è ancora più importante perché raggiunto all’unanimità".
Secondo Filippo Torrigiani, consulente della Commissione Antimafia sul gioco d’azzardo e consigliere Pd all’Unione dei Comuni (PD) è arrivato “il momento di agire”: “Il patto siglato è un passo importantissimo nella giusta direzione ed necessario e non più prorogabile, che il combinato disposto venga attuato anche in tutti gli 11 Comuni dell’Empolese – Valdelsa dove, rammento per dovere di cronaca, nel solo anno 2016 sono stati impegnati ben 217 milioni di euro al gioco, con una perdita reale di circa 47 milioni di euro”.
L'Istituto Milton Friedman Institute, ha espresso la propria soddisfazione “per il raggiungimento di una non facile intesa, concernente un settore così rilevante per l’economia nazionale”. E aggiunge: "Ora attendiamo con fiducia l’adozione da parte del Governo del relativo decreto, in modo tale che tutti i cittadini oltre alle migliaia di addetti al settore, aziende e realtà coinvolte possano operare al meglio, svolgendo la propria attività nella maniera migliore possibile e in conformità alle più moderne normative nazionali. Nel rispetto delle autonomie locali e del principio di sussidiarietà, auspichiamo inoltre, negli interessi nazionali, che il decreto del Governo sia chiaro circa la necessità di una legislazione quanto più uniforme possibile ed in linea con i contenuti della Riforma approvata oggi".
Il leghista Fabio Rolfi, presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali della Regione Lombardia e relatore della legge regionale di contrasto alla ludopatia, ha definito l’intesa "una vittoria soprattutto lombarda, considerato che la nostra Regione è stata la capofila nella regolamentazione del gioco d’azzardo. La nostra legge è salva, ma soprattutto è salvo il principio importantissimo in essa contenuto: gli enti locali devono essere attori e protagonisti delle regole sul gioco".