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Inghilterra: niente sponsorizzazioni di betting dal 2025-2026, ma la questione è più complessa di quel che sembra

L'Inghilterra è da sempre riconosciuta come la patria del gioco d'azzardo e delle scommesse in particolare. Non deve quindi sorprendere che, nella stagione 2024/2025 il 55% delle squadre di calcio britanniche della Premier League abbia stipulato accordi di partnership con società attive nel set
Inghilterra: niente sponsorizzazioni di betting dal 2025-2026, ma la questione è più complessa di quel che sembra

L'Inghilterra è da sempre riconosciuta come la patria del gioco d'azzardo e delle scommesse in particolare. Non deve quindi sorprendere che, nella stagione 2024/2025 il 55% delle squadre di calcio britanniche della Premier League abbia stipulato accordi di partnership con società attive nel settore delle scommesse e del gioco d’azzardo. Per la precisione undici dei 20 club della Premier League hanno uno sponsor di betting sulla maglietta da gioco, tre in più rispetto alla scorsa stagione.

Parliamo di Aston Villa (Betano), Bournemouth (Bj88), Brentford (Hollywood Bets), Crystal Palace (Net 88), Everton (Stake.com), Fulham (Sbotop), Leicester (Bc.Game), Nottingham Forest (Kaiyun Sport), Southampton (Rollbit), West Ham (Betway) e Wolves (Debet).

Va detto che rispetto alla scorsa stagione, cinque club hanno continuato la loro partnership con le società di gioco d'azzardo, mentre in tre ( Aston Villa, Bournemouth e Southampton) hanno cambiato sponsor passando da una società di gioco d'azzardo all'altra. Infine, in tre Crystal Palace (da Cinch), Leicester City (da King Power) e Wolves (da AstroPay) sono passati da sponsor non di gioco d'azzardo a quelli di gioco d'azzardo.

Questa situazione è però destinata a cambiare a partire dalla stagione 2026/2027.

Il nuovo regolamento sulle scommesse

Entro la fine della stagione 2025/2026 la Premier League non potrà più avere come sponsor sulle maglie aziende di betting. La stessa cosa accadrà nei campionati minori. Secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Times, la mossa è stata portata avanti prima che sia il Governo stesso a bloccare direttamente le sponsorizzazioni. Tuttavia tale divieto nasconde una scappatoia. Infatti, la norma parla espressamente di "ritirare la sponsorizzazione del gioco d'azzardo dalla parte anteriore delle maglie delle partite" a partire dalla stagione 2026/27. Ciò significa che le sponsorizzazioni non spariranno del tutto, ma saranno visibili su altre parti della maglia, come ad esempio le maniche. Inoltre, saranno possibili altre sponsorizzazioni, come ad esempio quelle dei cartelloni all'interno dello stadio.

La situazione dunque è destinata a modificarsi per quel che riguarda le maglie, ma gli accordi commerciali già in essere potrebbero semplicemente essere modificati. Per questo le società sportive sono intenzionate a sfruttare al massimo i due anni rimasti per aumentare i propri introiti.

La scelta di vietare le sponsorizzazioni sulla maglietta anteriore è arrivata dopo un'ampia consultazione che ha coinvolto la Lega, i suoi club e il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport nell'ambito della revisione in corso del governo dell'attuale legislazione sul gioco d'azzardo.

Va detto che le sponsorizzazioni legate alle società d'azzardo pagano mediamente il doppio dell'importo rispetto agli sponsor non di gioco d'azzardo e questo permette alle società piccole della Premier League di avere introiti importanti. Tuttavia, esiste un problema che finora non si è riuscito a debellare. Parliamo delle società cosiddette "white label", ovvero gestite da persone diverse dal proprietario del marchio. Questo è presumibilmente il caso dei nuovi partner di Wolves (DEBET) e Crystal Palace (Net88).

Quale impatto sulla Premier League?

Ė evidente che il divieto di sponsorizzazioni sulla maglia anteriore per le squadre inglesi avrà un impatto importante. Come visto, molte società di calcio fanno affidamento su questi accordi per incrementare le proprie entrate. Ė stato calcolato che la fine delle sponsorizzazioni sulle maglie anteriori dovrebbe portare ad una perdita stimabile tra i 5 e i 10 milioni.

Tuttavia, il fatto che il divieto sia solo parziale lascia diverse scappatoie in termini di partnership. Nulla vieta infatti alle società di stringere accordi legati a sponsorizzazioni del titolo, di kilt o digitale. Con sponsorizzazione del titolo si intendono quegli accordi che permettono ad una società di sponsorizzare stadi p altre strutture. Le sponsorizzazioni di Kit sono una delle forme più comuni di sponsorizzazione, in cui i marchi ottengono uno spazio di prim'ordine sulle maglie di squadra. In questo caso sii può trattare anche di divise di allenamento, divise sociali ecc. Infine, le sponsorizzazioni digitali permettono di non limitare gli accordi agli spazi fisici. I brand, infatti, ora integrano le attivazioni digitali per coinvolgere i fan online, espandendo ulteriormente la loro portata.

Come si vede la questione sponsorizzazione è complessa e di certo non basterà l'accordo raggiunto per fermare le partnership tra club di calcio e aziende di betting in Inghilterra.

Davide Luciani

Ruolo: Redattore

Giornalista pubblicista di origine abruzzese e Copywriter da oltre sette anni. Su GamingReport mi occupo di redigere articoli sul mercato del gambling nazionale e internazionale, oltre a recensire slot machine e casinò online. Collaboro anche con delle testate sportive come Sportcafe24.com e con La Legge per Tutti, portale di diritto legato all'informazione giuridica e alla consulenza legale, commerciale e fiscale.