IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) ha pubblicato lo studio annuale sugli esports.
Il campione per l'indagine è composto di 1255 persone fra i 16 e i 40 anni, rappresentativi della popolazione per età, genere e localizzazione geografica e scelti fra 2000. La ricerca è stata poi arricchita da 500 interviste ad appassionati di esports.
Chi sono i fan degli esports
I fan degli sport virtuali in Italia attivi quotidianamente sono 475.000, un numero che quasi si quadruplica se si estende la fanbase a coloro che seguono esports con cadenza settimanale o più volte alla settimana: 1.620.000 persone.
Gli esports hanno visto il massimo splendore nel periodo clou della pandemia, quando tutti gli sport erano fermi per via delle restrizioni: i dati di IIDEA confermano che gli appassionati raggiunti in tale periodo hanno mantenuto interesse nei confronti degli sport virtuali.
Un trend che ricalca i passi dei casino online italiani: anche dopo la rimozione di tutte le restrizioni, è il gioco a distanza che continua a stagliarsi come protagonista nel settore dell'azzardo, e i segnali raccolti dal mercato lasciano presagire ulteriori sviluppi in questo senso.
La maggior parte dei fan sono di sesso maschile (63%) e hanno fra i 21 e i 40 anni, con un livello di istruzione superiore alla media. Dato che si enfatizza ulteriormente se si prende in considerazione la cerchia degli avid fan: il 56% di questi ha un'istruzione universitaria e il 63% un reddito oltre i 1.500 euro mensili.
Sempre fra i fan più appassionati, la passione per gli esports è di lunga data; infatti, il 37% di questi segue esports da almeno tre anni.
A livello geografico, vincono Sud e isole in termini percentuali: il 38% della fanbase proviene da queste zone, così come il 46% degli avid fan.
Perché gli esports?
L'intrattenimento è alla base della scelta, tuttavia anche la componente sociale gioca un ruolo predominante: molti degli intervistati hanno infatti riferito di amare la community e il senso di appartenenza che si crea nel seguire questa disciplina.
Fattori che incidono anche sulla vita quotidiana dei fruitori di esports, i quali hanno mostrato una propensione nello sviluppo di soft skills come la capacità di lavorare in squadra e il problem (69%) solving (67%).
Un altro aspetto positivo degli esports è la loro capacità di promuovere una competizione sana e scevra da discriminazioni di qualsiasi tipo (70%).
Una buona percentuale ha però dichiarato di scegliere gli esports anche per migliorare le proprie capacità di gioco e per provare il gaming in una maniera differente più competitiva.
Gli intervistati hanno inoltre segnalato come gli esports aiutino nell'apprendimento della lingua inglese (71%).
Computer e smartphone fra i principali mezzi di fruizione
Di pari passo rispetto a quanto avviene nell'intero universo del gaming, anche per gli esports uno dei mezzi più utilizzati per la fruizione è lo smartphone (54%), preceduto solo dal computer (56%), con uno scarto davvero minimo.
Il 61% predilige seguire gli eventi in diretta in quanto più emozionante e coinvolgente, inoltre per poter comunicare con gli altri fan nel corso della visualizzazione, mediante chat o social media o forum tematici.
È stato inoltre osservato come i fan di esports siano poi più propensi a giocare a videogame sportivi o, in secondo luogo, sparatutto. Anche fra di loro, è in aumento la percentuale che predilige il gioco da mobile, cresciuto dell'11% rispetto alla rilevazione dell'anno precedente.
Per quanto riguarda gli acquisti, i fan di esports spendono mediamente 46,9 euro al mese per abbonamenti ed eventi connessi alla propria passione, con un picco di 60,5 euro sborsati dagli avid fan.
I metodi principalmente utilizzati sono i più famosi portafogli elettronici, ma i fan degli esports hanno dimostrato di avere ampia a conoscenza di token e NFT (67%). I contenuti NFT che interessano maggiormente sono però quelli legati al gaming (carte o skin), mentre altre tipologie come immagini, video e foto sono più richiesti dagli avid fan.
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