Nella nostra penisola il gioco d’azzardo ha assunto proporzioni enormi negli ultimi anni, soprattutto grazie alla presenza sul territorio di centri scommesse e slot machine, rappresentando inoltre terreno fertile per la criminalità organizzata, interessata ad un mercato capace di muovere diversi miliardi di euro: “il settore del gioco d'azzardo, tramite una grande disponibilità di denaro liquido e radicamento nel territorio, permette al crimine organizzato di offrire molteplici 'servizi'". Nel dossier Azzardopoli, redatto dall’associazione Libera si contano 49 clan che si spartiscono il racket del gioco d’azzardo, dal Piemonte alla Sicilia, con poche regioni immuni. I clan operano sul territorio nazionale e riescono a studiare tecniche sofisticate che intaccano persino il gioco legale.
La recente relazione di 300 pagine presentata al Parlamento dalla Direzione Investigativa Antimafia, in data 8 settembre 2015 e redatta dal Ministero dell’Interno, si presenta come un vero e proprio “romanzo criminale” illustrante le modalità attraverso cui la criminalità si avvale del mondo del gioco d’azzardo. La criminalità, che estende i suoi tentacoli in ogni angolo della nostra penisola, si avvale e sfrutta il gaming come tramite per allargare i sui loschi confini e concludere affari poco puliti. Lo scritto presenta i risultati raccolti dalla DIA nel secondo semestre dello scorso anno, e la parola gioco, che si può leggere per ben 26 volte nel redatto, rappresenta il filo conduttore delle attività illecite e criminose ivi descritte: gestione di sale scommesse e traffico illegale di stupefacenti; installazione di videogiochi truccati; sodalizi attraverso dei prestanome per ottenere licenze di sale Bingo e centri scommesse; riciclo di denaro attraverso l’acquisto di biglietti vincenti in modo fraudolento; condizionamento di eventi sportivi legati al circuito delle scommesse clandestine.
LA MAPPA DELL'INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL GIOCO
E’ il Piemonte il centro degli interessi dei “picciotti” criminali. La Regione, in cui si registra un’alta propensione al gioco d’azzardo, cui si unisce quella per il riciclaggio e l’usura, ben si presta alle attività illecite su descritte. Nel mirino dei criminali imprenditori e gestori di sale da gioco “sottoposti a pressioni estorsive” che in cambio di protezione avrebbero dovuto installare nei propri locali gli apparecchi per il gioco automatico. Anche la ndrangheta calabrese si affianca ai cugini siculi nelle operazioni poco pulite legate ai giochi e alle scommesse online. E’ qui che la ‘ndrangheta ha ideato "complessi meccanismi di interposizione personale e societaria, deputati ad alterare fraudolentemente i sistemi elettronici, anche attraverso l'utilizzo di esperti per la gestione di circuiti paralleli di scommesse clandestine”.
Le mire criminali si spostano al centro Italia, col Lazio in prima linea e numerose sale da gioco coinvolte, “rifugio ideale per i latitanti e territorio di riciclo di proslotventi illeciti, così come emerso da recenti operazioni di polizia". La mente ingegnosa e criminale, ha studiato un ulteriore metodo per incrementare i propri profitti: la manomissione delle schede elettroniche e la modifica delle caratteristiche tecniche e di funzionamento, comportano l’interruzione del collegamento telematico con l’Azienda dei Monopoli e delle Dogane, con gravi danni per l’erario. A ciò si aggiunge la distribuzione e installazione nei locali pubblici di propri apparecchi, assumendone il monopolio, e decidendo quali clan possono essere inclusi nell’attività.
E non mancano i legami con l’estero. Nel rapporto si legge delle organizzazioni criminali pugliesi e lucane, che utilizzano il canale dei giochi online e delle scommesse con legami esteri quali canali per le attività di riciclaggio di denaro e reimpiego di capitali illeciti. Ben si prestano “soggetti provenienti dall'ex blocco sovietico per riciclare denaro, provento di illeciti, ricorrendo al business del gioco d'azzardo".
GAMBLING ONLINE: IL CANALE PREFERENZIALE DEL RICICLAGGIO
In definitiva, dal report pubblicato dalla DIA emerge come uno degli obiettivi principali delle holding criminali operanti in Italia e in Europa sia quello di ripulire e riciclare il denaro sporco sfruttando gli anelli deboli del settore legato al gambling, in particolare del segmento dei casino online AAMS. Internet e la Rete hanno rappresentato per molti anni un canale preferenziale per scambi 'anonimi' di denaro e per la canalizzazione di ingenti flussi di denaro sporco difficilmente localizzabili, il tutto facilitato dall'assenza di controllo e di vigilanza ad opera dello Stato. Per combattere le holding cibernetiche l'Unione Europea e gli Stati membri hanno attivato delle unite di cooperazione per investigare su piu' fronti, ma fino a quando non verrà redatta una legislazione europea uniforme capace di armonizzare le norme ancora troppo diverse da Stato a Stato, le infiltrazioni mafiose nel gioco d'azzardo continueranno a proliferare.