I divieti sul fumo potrebbero veder diminuire gli introiti di Macao del 30%. I fumatori sono ben accolti nei casinò di Singapore e della Corea del Sud.
I gestori dei casinò di Macao sono furiosi contro il divieto del governo cinese che impone di non fumare all’interno delle room. Il fumo è vietato da quasi un anno nelle sale da gioco dei casinò di Macao, fatta eccezione per qualche sala, dove i giocatori-fumatori si riuniscono intorno ai posacenere durante le pause di gioco, fumando in fretta e furia. Diversa la situazione a Singapore. Nel casinò Marina Bay Sands, i giocatori possono invece accendersi una sigaretta ai tavoli di gioco o davanti alle slot machine nel piano inferiore del casinò. Anzi, mentre sono seduti, ci sono hostess che vendono pacchetti di Marlboro o Dunhill al prezzo di 12 dollari.
Un progetto di legge, che intende vietare completamente il fumo nei casinò, è al vaglio dei legislatori di Macao, secondo il quale si pensa di installare anche 35 saloni di scommesse nella città più distanti dai rivali di Singapore e delle altre destinazioni asiatiche. Mentre da un lato, un divieto generale, potrebbe costituire un vantaggio per la salute pubblica, gli high-stakes cinesi affermano invece, che rappresenterà un altro duro colpo per gli operatori di casinò che hanno già perso 113 miliardi di dollari di valore nel mercato, dopo il giro di vite del governo di Pechino contro la corruzione che ha avuto inizio nei primi mesi del 2014.
“Il divieto assoluto di fumare avrà un impatto disastroso sull’economia di Macao, - ha dichiarato recenetemente Kwok Chi Chung, presidente della Macau’s Association of Gaming & Entertainment Promoters -. Sarà come aggiungere grandine alla neve”.
Ma Macao potrebbe risollevarsi dalla crisi?
I casinò di Macao continuano a rimanere competitivi con gli altri mercati asiatici, nonostante il recente declino.
E’ possibile che le entrate di gioco di Macao scendano del 30% nei tre mesi successivi all’entrata in vigore del divieto, secondo Kwok, il cui gruppo rappresenta gli intermediari che portano high-rollers al più grande hub di gioco del mondo.
Outstripping the Strip Superare le distanze
Ci sono diversi motivi per essere preoccupati, alcuni dei quali hanno radici ben lontane dalla striscia di Cotai. I ricavi del casinò dell’Illinois sono scesi del 20%, con perdite di 400 milioni di dollari, e il numero di presenze è sceso del 12% dopo l’introduzione del divieto di fumo. I dati emergono da uno studio effettuato nel 2010 dai ricercatori della Federal Reserve. “Le norme più severe in materia di divieto di fumo in tutto lo stato, sono state senza dubbio applicate al settore dei giochi da casinò” hanno chiosato i ricercatori.
I divieti non sempre fanno male. Gli ex fumatori o i non fumatori, sono più propensi a visitare i casinò in cui è imposto il divieto. E’ quanto riferito dai ricercatori dell’Università del Wisconsin in Milwaukee, in una conferenza tenutasi nel mese di novembre scorso.
La posta in gioco è però alta. Pensiamo che Macao è l’unica città cinese commerciale a permettere il gioco d’azzardo, dal quale ha ricavato 44 miliardi di dollari di fatturato nel 2014, sette volte più di tutti i casinò della Strip di Las Vegas. L’associazione di Kwok, nel passato mese di luglio, ha presentato una petizione al governo, cercando si sollecitarlo a “non fare la cosa sbagliata” vietando il fumo. I legislatori di Macao potrebbero prendersi un anno di tempo e riflettere bene sulla decisione da prendere il merito alla spinosa questione.
La testimonianza diretta di un high roller
Esiste il timore di perdere giocatori di alto rango, come Zhu, un uomo d’affari della provincia di Shandong, nel nord della Cina, che ha affermato di voler continuare a visitare Macao, a meno che, le sale per fumatori non siano eliminate. Il 46enne, che ha evitato di rivelare il suo nome completo, ha affermato di visitare l’ex stazione commerciale portoghese una volta al mese per giocare d’azzardo. Nel suo ultimo viaggio ha portato con sé circa 5 milioni di yuan (784.000 di dollari). “Posso andarmene in Corea”, ha detto Zhu lo scorso mese, mentre fumava una sigaretta fuori dal Melco Crown Entertainment Ltd.’s (City of Dreams casino di Macao). Oppure nella stessa Shandong”.
Singapore è il più grande rivale regionale di Macao, mentre la Corea del Sud potrebbe rappresentare un buon centro per lo sviluppo di ben nove casino resort. Potrebbe rappresentare la destinazione perfetta per i giocatori cinesi, dopo Macao, secondo gli analisti del Bloomberg Intelligence, Margaret Huang e Tim Craighead .
In Corea del Sud non è permesso fumare nei casinò, cui possono accedere solo i giocatori locali, ma esistono delle sale in cui è consentito. Nei 16 casinò, riservati esclusivamente agli stranieri nel paese, non esistono divieti di fumo, anche se alcuni sono provvisti di aree per non fumatori, secondo DS Kim, analista di JPMorgan Chase & Co.
300 milioni di fumatori in Cina
Gli studiosi hanno affermato che la maggior parte dei frequentatori dei casinò, è costituita da fumatori. Ciò implica che in Cina, dove si contano 300 milioni di fumatori, almeno uno su ogni due giocatori di sesso maschile, questi si dimostrino contrari alle imposizioni restrittive dei governi che ne impongono il divieto.
Più della metà degli uomini cinesi sono fumatori, e sono di gran lunga di più di quelli residenti a Macao.
La situazione nel mondo
Il casinò Marina Sands di Las Vegas, di proprietà della Sands Corp, che si trova ai piedi di un edificio emblematico con una grande piscina sul tetto del mondo, permette di fumare in aree specifiche, tra cui sale da gioco private, ma non nei corridoi o su alcuni dei suoi livelli, designati come piani per non fumatori. Sull'isola di Sentosa di Singapore, il casinò Resorts World consente ai propri clienti di accendersi una sigaretta nelle aree destinate ai fumatori.
Le norme sul fumo nei casinò dell’Australia, pioniera nelle leggi che esigono avvertenze grafiche sui pacchetti di sigarette, variano da stato a stato. Solo ai giocatori VIP internazionali è consentito fumare nelle sale da gioco private, come avviene nel casinò Echo Entertainment Group Ltd. a Sidney. I grandi scommettitori “casalinghi” possono godere della propria sigaretta nelle sale VIP nei resort di Queensland.
Nel casinò Bloomberry Resorts Corp. nelle Filippine, aperto nel 2013, è concesso fumare nella maggior parte delle aree, ma esistono anche zone più piccole riservate ai non fumatori.
La severa Pechino
Il governo cinese potrebbe non essere così accondiscendente. Il divieto pubblico di fumo di Pechino è stato applicato a tutte le aree interne nel mese di giugno, un’iniziativa che altre città dovrebbero seguire, ha dichiarato Angela Pratt, che guida le azioni sul controllo del tabacco dell'Organizzazione mondiale della sanità nel paese. Il governo centrale sta inoltre effettuando dei sondaggi per testare l’opinione pubblica sulla possibilità di vietare il fumo anche negli hotel di tutto il paese.
Per ora, gli operatori di casinò di Macau sono "totalmente uniti" nella difesa dei loro salotti fumo, ha detto Lawrence Ho, miliardario co-presidente di Melco. "Speriamo che il governo prenderà in considerazione le implicazioni economiche che tutto questo comporterà", ha riferito Ho in una recente intervista.