Il settore del gioco online è immerso in un clima di incertezza senza precedenti, con riforme imminenti che potrebbero rivoluzionare l'intero settore. All’ottimismo iniziale generato dall’hype per la Manovra 2024 del governo Meloni si sta contrapponendo un sentimento di pessimismo e preoccupazione, diffuso in maniera generalizzata tra tutti gli stakeholders del comparto digitale.
Tra le tante interviste rilasciate in questi giorni alla stampa specializzata, abbiamo deciso di analizzare ai raggi X quella di Salvo Vullo, esperto di spicco e titolare della Kogem, società di consulenza burocratica e legale in materia di giochi. Vullo ha espresso la sua profonda preoccupazione per le PMI del settore, delineando un futuro potenzialmente infausto per il segmento del gioco online.
Sono 10 gli elementi più interessanti emersi da questa intervista rilasciata ai colleghi di Agimeg.
Momento di Grande Incertezza
Il settore del gioco online è attualmente immerso in un clima di grande incertezza, con i concessionari medio-piccoli particolarmente preoccupati per il loro futuro. L’affermazione di Vullo trova riscontro anche in altri commenti raccolti dalla nostra redazione, molti dei quali hanno evidenziato come il settore del gambling si stia avvicinando ad un limite di sviluppo e crescita a causa delle normative restrittive vigenti in diversi stati cruciali per questo mercato.
Voci di Riforma
Crescono le speculazioni su una riforma imminente che potrebbe interessare principalmente il comparto online, lasciando il settore Retail sostanzialmente invariato. Questo è sicuramente il tema più interessante esposte dall'esperto di Kogem.
Costo del Nuovo Bando
Secondo Vullo, il prossimo bando online potrebbe avere un costo tra i 5 e i 6 milioni di euro, un importo che crea sgomento tra i concessionari, soprattutto se confrontato con i 250.000 euro del bando 2018.
Rischio di Oligopolio
Le analisi indicano che solo 15-20 dei circa 90 concessionari attuali potrebbero permettersi di partecipare al bando, rischiando di creare un oligopolio nel mercato e limitare il numero dei casinò online italiani sicuri e regolamentati.
Eliminazione delle SKIN
I canali di raccolta, noti in gergo tecnico come Skin, potrebbero essere eliminati o sostenere costi annuali sproporzionati, causando un flusso di giocatori verso nuove piattaforme non regolamentate.
Aumento del Gioco Illegale
La riforma e la fine delle skin potrebbero indirizzare i giocatori verso siti di scommesse illegali, aumentando il rischio di truffe e coinvolgimento nella malavita organizzata. Una tendenza già evidenziata da uno dei report pubblicati dalla nostra redazione.
Situazione dei PVR
I PVR rimarranno attivi, ma dovranno essere "sanati" con un pagamento di 500-1000 euro ciascuno, continuando a registrare e ricaricare i conti di gioco.
Impatto Sociale e Ignoranza delle Conseguenze a Lungo Termine
Vullo sottolinea la questione spesso trascurata dell'impatto sociale di queste riforme, dove i più colpiti saranno coloro che lo Stato avrebbe dovuto proteggere, inclusi coloro che potrebbero perdere il lavoro. La riforma mostra una mancanza di considerazione per le conseguenze a lungo termine, inclusa la perdita di posti di lavoro e l'impatto sulle famiglie dei lavoratori del settore. La filiera del gioco coinvolge direttamente in Italia oltre 150mila lavoratori.
Appello al Governo
In conclusione, Vullo fa un appello al governo affinché consideri le ripercussioni delle sue azioni non solo sul mercato ma anche sulla vita di migliaia di persone coinvolte nel settore del gioco d'azzardo online.
La riforma, se attuata come previsto, potrebbe non solo ridisegnare l'intero panorama del gioco online ma anche portare a gravi conseguenze sociali ed economiche per una vasta gamma di stakeholder nel settore. Le voci crescenti chiedono un approccio più ponderato e inclusivo nella riforma imminente.